Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961

della quaJità <lei prodotti e <la fre– quenti riduzioni dei prezzi. Dal 1950 al 1959 i co,isurni annui pro capite sono aumentati nelle mi– .sure seguenti: carne e derivati, da 22 a 56 kili; burro, da 4 a 13; zucchero raffinato, da 22 a 31; uo• \'&, da 63 a 186 unità; latte intero, da 74 a 112 litri. Entro il 1965 le disponibilità di burro e <li carne dovrebbero crescere del 20%, <1uelle di generi d'abbigliamento (cah:atu– rc com1>resc) raddoppiare. li gua– dagno medio mensile nazionale è passato da 256 marchi nel 1950 a 392 nel 1958, registrando cioè un aumento del 53%, mentre il costo della vita si è ridotto, conte111pora– neamcnte, di un 40%: il che equi– varrebbe, se le statistiche in questo campo - qui come altrove - dices– sero il vero, a un ampliamento del- 1'88% nel reale potere d'acquisto della popolazione. Nel 1959 il prodotto sociale lordo è stato di 128 miliardi di marchi, due volte e mezzo la cifra del 1950; il prodotto industriale di 83,5 mi– liardi ( 65% del totale), quello del settore agricolo e forestale di 12,7 miliardi (10%). Sempre nel 1959 il reddi1.o 1w:io1wle, definito come il \·alore aggiunto contenuto nel pro• dotto sociale lordo, disponibile al– l'interno, era pari a 70,4 miliardi di marchi e corrispondeva al 55% del 1>rodotto sociale lordo; di tale cifra il 16% era rappresentato dal– l'accumulazione, 1'84% dal consumo globale; più specificatamente, il 12% dall'aumento del patrimonio nazionale di beni strumentali, il 75% dal consumo dei privati. 1l piano settennale in attuazione ( 1959-65), l>Ubblicato nell'ottobre del '59 - prevede una espansione della produzione industriale lorda <lall'88% rispetto al 1958: da 58 miliardi di marchi ( ai prezzi del piano, complessivamente 1>ari al 78% di quelJi correnti) a 110; con un volume d'invesLimenti di 142 miliardi di marchi: 60 nell'indu– stria, 30 nella edilizia (abitazioni e servizi), 14 neJl'agricoltura, 14 nei trasporti. Il reddito nazionale do• vrcbbe arrivare a 100 miliardi nel 1965 e il volume di beni a disposi– zione della popolazione passare <la 39,6 a 66,0 miliardi; contempora– neamente n un aumento delle retri– buzioni, su base reale, del 60-65% e delle pensioni - di cui godono 2,9 milioni di persone, pari a un sesto dell'intera popolazione - del 50-55%. La produzione di beni di consumo dovrebbe aumentare del 77%, ql1elln di beni strumentali del 95%. È. in programma, nel setten– nio, la costruzione di 772.000 nuo\'Ì alloggi. Gli scambi con l'insieme dei paesi del mondo socialista sono saliti <la 2.533 milioni <li rubli nel 1950 a 12.5N milioni nel 1959 e la loro <1uota è passata dal 72 al 76 per cen– to del commercio estero totale della Germania orientale; di questo nel 1959 la sola Unione Sovietica occu- 1>ava il 46%. L'esportazione di pro– dotti dell'industria meccanica, che nel 1950 rappresentava il 32% di tutte le esportazionì ed era pari a 129 milioni <li dollari, è passata al 52% nel 1958, con 980 milioni; ciuella di materie prime e cli scmila. vorati è salita da 193 a 600 milioni. Tuttavia restano gr<wi deficien:.e, che la stessa stam1>a della Germania orientale mette frequentemente in rilie\'O, in questo campo: inadem– pienza del piano d'es1>ortazione, da 335

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