Volontà - anno XIV- n.3 - marzo 1961

i<lilliocol suo uomo della provvidcn::a. Allo stesso modo che finge di esal– tare un fatto storico a lei inviso per poterlo meglio ccmcellare dalla co– scicn::a del popolo, così finge di prt1ticare delle iclce di libertà e di giu– s1i:.iasociale che so,ao incompatibili col suo a.ssolut.ismo in-l.ollerante e la sua posi:ione di privilegio sociale, ma finge di praticarli per meglio ini• pedirne l'auua.::ion.e. Basti vedere <1uel che rappresenta la democra::ia cristiana dopo quindici anni di goucrno: una politica contraddittoria ed ipocrita sui problemi della na.::ione ma decisa ed inflessibile nell'accre– scere il dominio ecl il privilegio ecclesiastico sulla società; una acco::::aglia di tenden::e che no,i osano prommciarsi. sulle scelte da operarsi nello poli– tica interna ccl i11terna:ionale, ma tutt.c concordi nel proteggere e favorire l'i11uadenza clericale. Ma quel e/te più ci la.scia attoniti è l'ostina.::io,ie dei partiti lai.ci, risorgimentali e socialisti, acl attendere proprio da essa l'ini:.iativa per una politica cli rinnouamento nazionale. Quando la causa del popolo è lasciata alle tattiche dei politi.canti, essa diventa sempre una burletta; il riformismo turatiano di cara memoria, con l'aritmet.ica parlamentare della metà più uno a$peuava il socialismo per decreto reale; oggi con la svolta a sinistra si aspetta il socialismo con l'imprimatur ciel Sant'U/fi::io. Ma la vera ·"volta clie urge 01,erare oggi nella politica italiana è quella che dal parlamento porta alla pia.:.::a,clalle man0vre di corridoio all'in.i.::ia– tiva popolare, dai programmi ministeriali alla trasformazione diretta della .società attuata dalla nazione proletaria contro la santa allean.::a dei preti e dei padroni. ALBERTO MORONI Agli Italiani è mestiere di educarsi a libertà; ma educatori e libertà sono materie eterogenee che si escludono affatto. La libertà 0011 può apprendersi; e88a è sentimento, e nessuno può darci sensazioni non nostre. Per educarsi a libertù bisogna vivere, per quanto po88iemo liberamente; in tal guisa ognuno, educando ae medesimo, educa tutti, e tutti compiono l'educazione d'ognuno. Da ciò risultano spontanee le cospirazioni, le congiure, ma eenza idoli, senza padroni, senza padri; niuoo pretenderà comandare, come niuno ai piegherà ad ubbidire ... Un popolo, il quale per euue libero vuol eaeere dominato, o erra o non è degno di libertà. CARLO PISACANE Saggio aulla Rlvolu•lone, pagg. 209 e 190 131

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