Volontà - anno XIV- n.3 - marzo 1961

Il movimento sindacale nelr Italia prefascista · L' A M PI E z z A del tema che mi sono 1>ro1>0s10 di trattare mi nb– bliga nel una esposizione <1uasi tele– grafica. Se un movimento sindacale vero e proprio ebbe i suoi svilu1>1>inegH anni dopo il 1900, esso venne 1>rccc– du10 dn un periodo dirci di incuba– zione che in Italia por1n i segui del socialismo rivoluzionario e della Prima lntcrnazionale. JI socialismo in J1alin prese le mosse dalla Comune di Parigi l8i0- )871, ma già Bakunin era s1nto in ]talia per confutare le C'Oncczioni religiose e nazionali di Mnzzini, che trattava il soci:1lismo di uto1>in e di cmpietì1; giì, Carlo Pisacane nvcvn scrit10 il suo « Saggio sulla J{ivolu– zionc>>e Giusc1>pe Fanelli, che si era incontrato con Pisac:1110, aveva ac– cos1ato 13akuniu e accettate le idee che quesLi difendeva in seno all'ln– tcrnnzionale contro le s111>rem:1zie e il cen1ralismo introdottovi da Marx e dalla socialdemocrazia te– desca; giù il sacrificio di Pisacane e dei suoi compagni, massacrati dai contadini incitati dai preti e dai signori nell'impresa di Sapri nel 1867, avcnno predisposto gli animi degli italiani a lotte pii1 feconde che non quelle legalitarie, sulle quali si • Tt.'lto de.Ila conferenza lenuta da U. M. il 21 gennaio 1961 :il e Cireolo Gobclli • di Gcnov1. 148 adagiava ormai la 1>olitica dei re– pubblicani con<1uisiati all'unità d'I– talia sotto la sovranità piemontese. E se Pisacane moriva, le idee che egli aveva rnccolte nelle sue 01>ere, inq>routate al socialismo anarchico di Proudhon piii che a quello auto– ritario di Marx, cominciarono dopo la sua morte a vivere e circolare. Decenni di lotte, di marùrio, di cospirazione, di carcere, di esilii. a. vcvano inciso nel cuore di ogni re– pubblicano l'amore per la libertà e l'indipendenza, che la raggiunta u– nità italiana non se1>pedare perden– dosi fra le nebbie di un 1>ntriottismo affarista, distruuore dei pili alti i– deali chiuso alle ,,ii, nobili aspira– ~doni. La « Lettera agli amici d 1 J111lin >), scritta da Bakunin in polemica con Mazzini, scosse i re1mbblieani più combattivi in un momento in cui gli iutcmazionalisLi, con Cafìero, .Mala– testa, 1\fontel, Tueci e molti altri, e. rano alacremente attivi ed esercita- - vano una pressione polemica sui re– pubblicani con gli scritti, i couve. gni ed i congressi ai <111aliparteci– pavano. Preoccupato del crescente succes– so che l'Internazionale incontra ovunque se ne parla, Muzini mo– bilita tulle le sue inAuenze, pub– blica la rivista « La Roma del Po– polo », propone un congresso la cui

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