Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

potessero significare la non troppo distante liberazione cli <1uelle po– polazioni da forme di schiavitù primordiale. Si tratterà invece di cambiar padrone e sovente il nuovo è più ca11ivo del vecchio. La più Cantaslica immaginazione umana non J>otrì, mai descrivere le condizioni di miseria, d'ignornmm rnffor,-:ata da millenari pregiudizi. l'abbrutimento e squallore in cui vivono due 1erzi degli es:sere umani che popolano la terra. Occorre \C• derc da vicino certe cose, 1>crpoter rendersi conto della loro orribile gravità. Oltre un miliardo di esseri uma– ni attendono: essi vogl iouo mangiar domani, il giorno tlopo e lutti gli altri che seguono. Vogliono un am– biente dove abitare decentemente e vogliono ospedali, scuole e, pii, di tutto, vogliono quel minimo ,li ri– spello che loro conlerisca la digni– tà di uomini. Quella folla immensa di m11ani– tà abbisogna di immediata azione ... non vuole, nè può aspettare altri millenni prima che sia risca11ata dall'abbiezione in cui la cecità e la bestialit:, umana la tengono. Per <1uesto le masse asiatiche, come già quelle del sud America e <1uelle africane, vanno spostandosi verso il comunismo. Per la stessa ragione, ma per differente scopo, gli sfru11atori, i parassiti che in– grassano sulle altrui miserie aderi– scono al blocco occidenlale. Vien spesso di leggere in giornali e riviste articoli concernenti il mo– vimento anarchico nei paesi orien– tali e dell'America Ialina. Son bel– le letture se si vuole, ma creano l'impressione che si tratti di iuovi– menti assai sviluppali e preparati 48 ad influenzare le grande sommosse 1>op0Jari. La real!à scoraggiante è che mentre nell'America latina esi– stono ancora clei gruppi discreta– menle munerosi, nell'Asia il movi– mento anarchico si riduce a piccoli gruppetti o nd esiguo numero di individui sparpagliati nell'immenso spazio di quel coutiuente. Quel pò <li pili che in ahri tempi esisteva in <1ueipaesi, è stato assor– bito in gran parie, se non comple– tamente cancellato, dai parli ti comu– nisti, i quali con la prepotenza e la forza, 1ruggono vantaggio da ogni propizia si1uazione, anche se da al– tri iniziata. Gli anarchici sono stati spesso le pa1tuglie di avanguardia; altri han– no approfittato clclla loro azione, mentre poi sono stati tra le prime vittime del nuovo regime. Un esempio recente è Cuba, dove gli anarchici sono stati messi nella impossibilità di propagare le loro idee, di manifestare in modo qual– siasi contro la politica repressiva di Castro. Si badi che questo non rappre– senta nulla di nuovo. E' soltanto la continuazione di una storia inco– miuciata dal 1918 se non addirittu• ra nei primissimi giorni della rivo– luzione russa. C'è da chiedersi se mai, quando finirà? Forse dopo che i tiranni vecchi e nuovi avranno piantata una pallottola nella nuca di ogni anarchico che non sarà riu– scilo a mettersi in salvo, rifugian– dosi in paesi democratici. Questo, mentre gli anarchici su– perstiti, - se di questi ve ne sa– ranno -, continueranno a discutere se è o no compatibile con i prin– cipi anarchici, l'associarsi nd nhri l)er la romune difesa.

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