Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

ministeri del governo repubblicano fantnsma creali in Francin nel 1945. Parnllelamente all'as1>etto che pos– siamo chiamare dottrinario della <1uestione, si produsse l'inevitabile polemica tra i rappresentanti dei due sellori, polemica che degenerò - considerato il temperamento spa– gnolo - in offesa, ftno ad arriva– re ad aggressioni di ordine persona– le. Queste derivazioni personalisti– che del problema aumentarono sem– pre più l'abisso prodotto dallo sci– sma e pregiudicò tutte le possibili– tà di ridimensionamento e di conci~ liazione. Nel 1949 le circostanze pensaro– no ad offrire le congiunture favore– voli per un accostnruento. I comi– tati nazionali che si succed'ettero nell'interno della Spagna divenne– ro fantasmagorici. Senza una base di collaborazione esterna ed internu sparirono sotto i colpi della repres– sione. D'altra parte, nlcwii di que– sti comitati si erano allontanati mol– to cou le loro concessioni collabo– razioniste. Uno dei tanti si vide se– riamente compromesso in vista di una restaurazione monarchica. Nel 1949, ripetiamo, si produsse il primo tentativo di conciliazione in Francia. I rispettivi rappresen– tanti riuscirono n mettersi in con– tatto ed a sottoscrivere un documen– to abbastanza accettabile come base per una soluzione immediata. Il no– bile intento si frantumò dinnanzi al– la caparbietà delle minoranze ol– tranziste di ambo le parli. Un referendum del settore orto– dosso, in quel tempo, dette ad in– tendere a molti che la maggioran– za dell' organizzazione vedeva di buon occhio la necessità di una riu– nificazione. La maggioranza, senza dubhio, e– ra esigua, il che consigliò di non portare più in là le conseguenze del– la consultazione che si era tNmta alla base. Affrontare le conseguenze del re– ferendum, in quelle condizioni, sa– rebbe stato un rimedio peggiore del male. L'unità si snrebbe fatta a prez– zo di una nuova scissione proprio nel settore ortodosso. L'idea della riconciliazione fece il suo cammino nel corso di questi ultimi anni. lntcri nuclei si pronun– ziarono per la soluzione del pro– blema. Nelle d"-iscussioni delle riu– nioni intercontinentali della nostro frazione ortodossa ftgurava..,continua– mcnte questo tema palpitante, sem– pre risolto con un criterio negativo, evidentemente per l'istanza di una minoranza importante che antepo– neva considerazioni ristrette di fron– te alle ragioni supreme e future che esprimeva la maggioranza incontc– stnbile. Bisogna, inoltre, rilevare, che il settore scissionista man mano abbassava il suo tono. All'ultimo si era ridotto poco più che ad una que– stion_e d'onore. Le polemiche aspre segmtarono cd erano sempre ali– mentale dalle minoranze oltranziste delle due parti. Il risentimento per– sonale e la ricerca affannosa di una cc solu::.ione onorevole » erano gli u– nici ostacoli che tenevano la que– stione in un vicolo cieco. Alla fine si giunse all'offerla del– le « porte aperte » per tulle le in– dividunlità che nel 1945 avevano ab– bandonata l'organizzazione. Questa premessa presupponeva un'unica or– ganizzazione, un'autentica C.N.T., quella <leJla Rue de Belfort di !ron- 741

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