Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

madre, da dietro, a tradimeJ1to, non mi avesse strappato l'arma e dato uno schiaffone. Fano sta che ci hanno chiamati tutti, anche i nonni, al comando sovietico e ,·olevano portarci via; però alla fine si sono cal– mati e hanno capito. Ma erano bei momenti, quelli! » Un gruppo di questi ragazzi (alcuni indossano quelle bluse a mac– chie e volute di colori vivacissimi e contrastanti, d'imitazione americana, di gusto penoso; altri hanno incil.li sulle braccia tatuaggi idioti) sta sem– pre ai-sieme perchè forma un'orchestrina; quando riescano a sonnre è difficile dire; ma se appena la serata non è buca, si prendono ciascuno [se è ,•ero] da duecento a quattrocento zloty (5-10 mila lire). Un paio di tavolini sono abitualmente occupati dalle mondane: giovani, molto truccate, eleganti, disinvolte, ma sciupatine e sopratutto magre, all'ap• parem:n (o false tali). J nostri runici ci assicurano che a Mogilno, fra pro• (essioniste e occasionali, cc ne sono da quindici a venti; 1>rezzo cinquan– ta-ccnt.ociuquanta zlo1y ()250-3750 lire), pii1 la consumazione (almeno una trentina di zloty·- 750 lire - se non si vuol fare brulla figura). Al cinema il biglietto costava 11·c-seizloty (75-150 lire) e la varietà degli spettacoli era molto ampia: Jn /r;an il Terribi.lc nl Grido, d'n un film francese su Modigliani, a racconti di guerra partigiana russi e cecoslo– vacchi, sino alle produzioni dozzinali americane; sempre esaurito, nes– :.uno in 1>iedi, comportamento deft:li spettatori attento e silenzioso, anche ai film meno dh•ertenti. La sera tardi, <111asi esclusi\'nmc.ntc di sabato e domenica, <Jualche ubriaco 1>erle strade, che si gellava su di noi come sull'ultima speranza della ,•ita, invitandoci a casa, a vedere quello che aveva; ma poichè « ciò d1e ho » in polacco suona i,c tzo ja mam », ho pensato i;ino agli ultimi giorni, quando un compagno del campo mi ha avvertito dell'errore, che l'alcool producesse in Polonia una form3 morbosa di sentimentalismo pro-mater– no e che qucsla geute mi volesse trascinare a casa a mostrarmi la « mam• ma»; per cui rispondevo invariabilmente: « no, no, ~razie ... ce l'ho anch'io, a casa; le mamme le conosco, sono donne ma ... ,, Due incontri diversamente interessanti, con ubriachi, li abbiamo avuti altrove. Una domenica pomeriggio in una grande piazza di Cniezno, mentre attendiamo l'autocarro che deve riportarci a J\fogilno, si avvi– cina un ubriaco in un'aureola di bambini (estanti, ci racconta chi è (un parrucchiere), cosa ha, quindi ci esanhna uno per uno; <1unndo arriva a me, che parlo russo mi chiede ~ubito se vengo dall'URSS. Gli rispondo di 1,ì; allora mi guarda male, si volta e sputa. A Tonm, una matiina, siamo alla fermala di un tram; un bigliettario ondeggia al nostro fianco e ci farfuglia qualcosa; lo osserviamo meglio, è in uno stato tristissimo e so– pratutto, nou ostante i capelli corti e la divisa, è una donna. Il campo polacco è stato l'unico, nella mia esperienza, in cui fosse espressamente vietalo di tenere alcoolici, con un ammonimento impartito sin dal primo giorno; difatti è stato anche il ~olo dove abbia visto circolare, tra i po– lacchi, qualche bottiglia. (co11linua) VIRCILIO CALASSI 733

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