Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

Per la strada, quando transita un prczc, col grembiulino bianco rica– m:110, per andare a compiere qualche sacro ufficio, la gente si Io. da parte e s'inginocchia: tutti, donne e uomini, ,•cechi e giovani; fra <1ucst.ii più progressisti, o i più spregiudicati, fleltono un solo ginocchio, rnpidnmente, come FC si vergognassero; mn lo fanno. Alla messa della domcnicn In chiesa è piena; tutti cantano in coro, come fnnno i protestanti; al sn.ncl\ls non solo chinano il cnpo, ma s'in– ginocchiano contro terra, in un silenzio senza colpi cli tosse; e <1uando passa la <1uestua quasi nessuno si rifiuta. Lo stesso comporlamenlo ho ossen•ato nella cattedrale di Kniszwica, che raccoglie cinquemila zloty (125.000 lire) alla settimana., da una popolazione di 4500 abitBnti; così almeno ci assicurò la guida, mostrandocene le bellezze e aggiungendo: « Anche con i contributi governativi, i soldi non bastano, ne occorrereb– be il doppio; di questo passo riusciremo a ridare alla chiesa il suo aspetto priu1itivo mutato dai tedeschi durante il secolo scorso, soltanto nel 1965 ». Non ho capito che bisoguo ci fosse di ripristinare quell'edificio, se non per la soddisfozione di un architetto o per eccesso di sentimento nazio– nale; ma dappertutto ho visto ricostruite o in corso di ricostruzione, lftute chiese che senza i sussidi stntali sarebbero certamente rinrnsle allo stato di macerie o avrebbero potuto volgersi ad usi di,•ersi: con notc\'ole vantaggio per un paese che voglia davvero edificare il socialismo. Al caffè principale di Mogilno c'è sempre gente; al sabato pomeriggio e alla domenica, tanta che si ln fatica a trovar da sedere: una gassosa, uno zloty e mezzo (38 lire); una limonata o un'nranciata che sanno di poco, due-tre (50-75 lire); un bicchiere di ottimo caffè alla turca, cinque zloty (125 lire) se piccolo, sette (175 lire) se grande; una birra due-sette zloty (50-175 lire); una 1>asta, buona, uno zloty (25 lire) o due. Molti i gionni, con alcuni dei quali facciamo conoscenza; studenti e impiegati, sopratut– to, od operai che insieme studiano; non parlano di politka interna, ma in compenso ci raccontauo subito barzelleue a11tisovie1ic/ie, con personaggi assurdamente traslocati nel tempo e nello spazio, dello stesso tipo di quelle che correvano in Italia sotto il fascismo; ad' esempio: Eisenhower, mentre girn la Russia in macchina nccompagnato da Stalin, vede un po. vcr'uomo ai lati della strada che sia facendo il bisogno grosso; e lo mo– stra, scandalizzato, al suo compagno di viaggio. Questi ferma la macchina, dà ordini alla scoria e lo fa fucilare sui due piedi. Quando, viceversa, sor– volando Nuova York in elicottero, Stalin vede la stessn !!-cenasulla ter– razza di un palazzo bellissimo e si affretta ad additarla acl Jke, questi gli risponde, calmo: « l\'la è l'ambasciata sovietica! » Raccontano anche storie della loro vita, miste di politica e di Far West, a stento credibili, come <1uesta: « Avevo cinque anni, quando il fronte è passato dal mio paese; negli ultimi giorni quasi tutti gli uomini si erano tmiti ai partiginui; anche mio padre. Un giorno, che mio padre era (uori ma aveva lascialo il Cucile a casa, vedo avvicinarsi nlla mia por– ta un soldato disarmato; corro dentro, prendo il fucile e glielo punto contro: « Alto là, se no sparo! :o Il russo, perchè crn un russo, anche se non lo sapevo, rallenta ma non si ferma; e io l'a.vrei proprio steso, se mia 732

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