Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

A N T o L o G I Lettera al padre E R o UN BA M BI No pauroso, e tuttavia anche caparbio come lo sono '· • i bambini; certo la mamma mi ,·izi8\'a ma non poS!o credere di essere staio moho diffic.ile da gu.idare, uon posso credere che con una paroJn gentile, con un'occhiata amorevole, prendendomi quietamente per mruio,. non si sarebbe ottenuto da me tutto ciò che si voleva. 'fu sei, in fondo; tw uomo benigno e mansueto (ciò non contraddice a quanto dirò in se– guito, poichè parlo soltanto dell'impressione che Tu facevi al bambino), ma non tutti i bambini hanno la perseveranza. e l'intrepidezza di cercare" la bontà fìnchè la trovano. Tu un bambino lo sui trattare solo secondo il Tuo carattere, con for.1:a, rumore e scoppi d'ira e nel mio caso il sistemn.' Ti pareva tanto più opportuno in quanto Tu vole,•i fare di me un ra– gazzo forte e coraggioso. E' chiaro che non snprci oggi descrivere direttamente i Tuoi metodi educativi nei primissimi anni, ma posso immaginarli ricostmendoli dag.lf anni successivi. .. Solo di un incidente dei primi anni ho un ricordo diretto. Forse anche Tu Jo rammenti. Una volta, di 1.1otte,io piagnucolavo chiedendo acqua, certo non per sete ma, probabilmente, mezzo per infastidire, mezzo per divertirmi. Dopo alcune minacce senza esito, Tu mi togliesti dal letto, mi portasti sul ballatoio e per un p«,>eomi lasciasti Il in camicia davanti alla porta chiusa. Non voglio dire che ciò fosse ingiusto, forse non c'era altro modo di ristabilire la pace notturna; d'esidero soltanto descrivere 11 Tuo metodo educativo e il suo dfeuo su di me. Credo bene che fui ri– dotto all'obbedienza, ma ne ricevelli un danno interiore. Il fotto per me naturale del chiedere scioccamente da bere e quello straordinario e ter– ribile di esser messo fuori sul balcone io non riuscii mni a porli nella giusta correlazione. Ancora per anni soffrii del tormentoso pensiero che mio padre, il gigante, la suprema istanza, poteva venire quasi senza mo– tivo nel cuore della notte a portarmi sul ballatoio, e che io dunque per lui ero meno cli uiente . ... Allora, sì, che avrei avuto bisogno in ogni circostanza d'incorag– giamento. Bastava la Tua corposità a opprimenni. Ricordo, ad esempio, che spesso ci spogliavamo nella stessa cabina. lo magro, sottile, esile, Tu 696

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