Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

litica algeriJia del governo senza mai definire una chiara politica a pro– posito dell'indipendenza algerina, non vole,,a intervenire nel gioco sot..– tile dei Sovietici che continuano a considerare il nazionalismo del gene– rale De Gaulle come un'arma eccellente nella loro lotta contro la NATO. E' probabile che dei giovani sinceri che scoprirono, d'arante queste ultime settimane, quanto le parole sono lontane dalle azioni del mondo della politica nazionale e internazionale, non siano arrivati ad analizzare le profondi ragioni degli atteggiamenti comunisti, ma è certo che un buon numero di essi ha imparato che bisogna diffidare. Per salvare le apparen• zc, per non perdere contatto con le sue truppe incerte e perplesse, il PC e la CG'I' hanno lanciato delle parole d'ordine di sciopero parziale, di manifestazioni locali. E' un moclo per non lasciarsi sfuggire i pro1>ri mi– litanti, per conservare il proprio capitale d'organizzazione « pacifista ». Giovedì, 27 ottobre, a Parigi, era il miglior modo di contrastare la ma– nifestazione centrale lanciata, nonostante la manovra. Ma la manovra non è riuscita. In provincia, diverse iniziative, secondo modalità che variavano da città a cillà, da industria ad industria, sono state prese nello stesso giorno, con una larga partecipazione operaia. Senza volere in ncsstm modo parlare di svolte decisive, chè l'ampiezza dei giochi politici e sindacali rimane limitatissima, bisogna tuttavia con– statare che per la prima volta la Francia operaia e studentesca s'è rivelata. Forse si tratta di un principio. Può essere seguito da nuovi interventi delle organizzazioni sindacali e studentesche, via via che il mito gollista si dis– siperà e le vere ragioni degli atteggiamenti dei parti ti socialista e comu– nista diventeranno chiare nelle menti delle nuove generazioni. Altri sintomi incoraggianti, ancora deboli ma carichi di significato, sono apparsi. Si tratta, per esempio, della tendenza io seno alla Conlede– razione dei sindacati cristiani (CGTC) di far scomparire il carattere con– fessionale dell'organizzazione: durante il congresso di varie federazioni dell'industria di questa centrale, parecchi delegati hanno domandato che il sindacato sia aperto a tutti i lavoratori. Nella stessa confcd'crazione, l'idea d'un lavoro in comune con la CGT-Force Ouvrière fa dei progressi, mentre parecchi segretari federali hanno ricordato che il lavoro in co– mune con i totalitari non poteva essere accettato . Fa progressi anche l'idea cli una « tavola rotonda» dei sindacati Ji. beri e dei sindacati d'ei lavoratori algerini. I sindacalisti libertari potrebbero inorgoglirsi di aver diffuso i fermen– ti d'una possibile poHticn sindacale operaia da anni. Ma che questa ne– cessità si faccia strada a poco a poco, certamente troppo lentamente, con la sola pressione dei (atti e delle espericnzet non fa che rafforzare la loro convinzione che sono veramente all'avanguardia, e non al di fuori del movimento operaio. s. PARANE 693

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