Volontà - anno XIII - n.10 - ottobre 1960

L'educazione dei nostri ragazzi ... Sono entusi11Sla che ]a colonia M. L. Dcmeri continui. e che abbia dei fini C• ducativi. Mi sono trinccnto nel campo dell'educazione, ma non penso che si possa arrivare ad educare auraveriw la noslra atampa. Che cosa possono fare cinque o sei set• timanuli, qualche ri,·ista che hanno una diffusione mollo limilata? nulla o quasi. Che (are, allora? Agitarsi per la rifonna scolaslica? Lo S1a10 o la Chic111 o altre or– ganizzazioni che conlrollano gli istituti 8CO• lutici non rinuncicran110 mai al loro con• trollo sulla educazione dei ragazzi. Agi– tan:i per una scuola di stato libera è una chimera. La scuola è stata creala dai po– lcnti, dai governanti che se ne servono per i loro fini di dominio e di asservi– mcnlo. Per avere una scoola libera dob– biamo fabbricar«la noi. Educazione no#rn nella scuola no31ra. Cosi come fece Franci– sco Ferrer, Luigi Molinari, e come mi pa• re sliate facemlo voi con la colonia M. L. Bcmeri. Se la colonia dovrà servire di base ad una scuola nostra io, nel limite delle mie (orr.e, sarò sempre con voi. G. Il. Albany, N. Y. Settembre 1959 · Educazione o rivolu:ione? E' un t:ec– chio terna che, in p°"oto, .Ju.scitò calorOJe d1seuuioni sullo nostra ltampo. Oggi non se ne porla più. NeJSunn rivolw:,ione e in vista, perciò siamo ridotti. a fare un la– voro di propaganda e di ecluco:ione. Non è sufficie11te quello della nostra &lampo? Euo è tp1ello cl1e i nostri me... :i, le no.Jtre pouibilità consentono e non .si può dire che moncl,ino ,acrifici e dcvo:ioni. itla ,e non ,,J.,biamo maggiori pouibilitò per au– mentare, migliorare lo no.,tra .Jtampa, an– cor meno potremmo affronwre il problema delle u:uole no,tre per le quali occorrereb• bero dei ... miliardi. (Non s'è reso conto C. R. qu<Jnlo.siu .siato difficile ridare l'av– vio, pechè si trulla solo di avvio, olla co– lonia IU. L. Berneri, trot:are cioè in me:_.,o o noi, compag11i,.solo q11alchemilione?). 634 Noi pe1HÙJ1110 che lo ,ola educo:::ion~ non sia sufficiente a creare 111m società che ri• 1pondn al noJtro icleale. Fincl1è le dmflu• re rimangono 011lori"larie « condi:ioneran• no " mm solo i raga::i ,,elle .Jc1wle, ma tuni gli individui. no11 ,i può sperare di raggiungere mw con11Ìl1en:::a sociale fondata 1111!0solidarietà 11mano, ,11llo sir,sti:io e libertà. Ma, d'oltrn porle, le ,trum,re, lo sreuo Stato, potrebbero ,comparire, o me– glio e,~re .spa::oti via da rrno rivofo:ione, ,en:a e/re per q11e#o ,orga 1111a ,ocietiJ a• narcltico. J>erchè ci Jiono probabilitiJ di crearln or.corre clie ,iano dati prec1•dente– me,1te e,tirpoti i veleni del comando e dell'ubbùlien:a e cl1e degli 111.>rnini :riano pronti per OJSÙ:urore il funzionamento delle attività economiche, sociali, cultrrrali, iri ,enso liberlorio. Rivolu:ione etl educa:ione non ,i po,,ono, qui,uli, u:indere. Si educo tenendo pre:renle, e preparamlola quanto è poJSibile, la rit:olu:.ione. Non potendo fare ,c11ole nostre ( clie cor– rerebbero il ri,chio di diventare confes– ,ionali, se non ci sono in.segnanti che ab• bicmo, e ,oppit.1110applicarlo. un concetto ~i11stodell'aluca:ione), noi ci balliamo per• ch<'si fflccfo Jtrad,, il conceUo dell'educa– zione libera. cosi. com'è inleJo dai migliori educatori e pedt1gogis1i ,lei nostri tempi, e perchè q11e1toconcetlo informi il più po&1i– bile l'ed11ct1:ionecl1e oggi si dà nelle ,cuo– le pubblicl,e. Rivendicare ince,smttemente il rispetto dello per,onalità del bombino è arJcora più importante di qual,ia,i altra rivendicazione economico o sociale. Q"anto, poi, al noslro mode,to e,peri. ment I di colonia per raso::i, es,a /10 degli ,r,opi molto limitati che ,ono ,tati ,pe,so e11unciati JU queste Jleue pffgine ( ,mclie 11el f"seicolo precedent~, n. 8-9 ogoJto-settem– bre 1960). Ma ,mche cosi pone problemi ~dr,rotivi import011tiuimi, pur euemlo di– veni ,/1 q,telli cl1e si pongono nella ,cuoia. L'oz.ione e<lucntiva s11i ragoui ,i può e,er• citare, for,e di pili e meglio, mentre gio– cano, me11tre ,i raggr11ppano, mentre ,vol– SOno attività in pie11a libertà. Ci creda. G. R. ancl1eco1i, in piccolo, la comunità ili. L. Berneri, fa del bene e merita di euere aiutala.

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