Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

questo lavoro, per quanto ce ne sia. no parecchi insegnanti. Ciò dipende dal fatto ehe il cam– po educativo-pedagogico non ha tra di noi l'importanza che dovrebbe a– vere. Si esalta, si rende omaggio a Francisco Ferrer, con dei discorsi o degli scritti, mentre l'omaggio mi– gliore e più efficace sarebbe quello di portare più in là quello che fu la sua opera. Una rivoluzione sociale, quale noi Ia vogliamo, potrà trasformare in– teramente una società, ma i suoi effetti non saranno duraturi se noi non vi immetteremo le nostre idee, le nostre capacità organizzative nel campo del lavoro, dell'educazione, della produzione ccc. se non sare• mo cioè pronti ad affrontare tutti i problemi sociali secondo le nostre idee di libertà e di giustizia. Solo quando siamo impegnati a fondo in un esperimento concreto, sia pure modesto come quello di eui stiamo parlando, ei accorgiamo quanti problemi concreti esso pone, e quanto siamo capaci di agire in armonia con le nostre idee, quanto siamo capaci di d'are in un lavoro di nostra scelta (dove anche i lavori pili umili vengono fatti con gioia!) e quali siano le nostre deficienze e discordanze con la « teoria »: Anche per questo diamo molta importanza a questa iniziativa. Sappiamo che attraverso essa non possiamo perseguire benefici a lun– ga scadenza. Trop1>0 poco i J,ambi– ni rimangono nella piccola comu– nità perchè la socialità e la solida– rietà che vi regnano possano a lungo agire su di essi. l\fa ci pare che sia già molto, in un tempo io cui le va– canze sono entrate nella vita di qua• si tutti i ragazzi, che i figli o i ni- 560 poti dei nostri compagni possano go– derne in un ambiente sano, ameno ed aperto, da cui possano ricavare gioie che arricchiscono la loro in– fanzia. Anche solo per <1ucsto,la co– munità àl. L. Bcrneri merita gli sfor• zi e i sacrifici che essa richiede per esistere. Ma essa riempie altri compiti. In questa Italia insottanata, dove tutto si vende, mercanteggiando o « con– dizionando », anche le gioie che si procurano ai piccoli hanno un loro elevato prezzo. La comunità M. L. Berneri rappresenta una minusco– lissima oasi, immune da qualsiasi calcolo, dove si tiene sempre pre• sente di rispettare la personalità dei ragaz7,i. Perciò la nostra ini• ziativa è uo piccolo esperimento-pi• Iota cui guardano ormai con simpa• tia ed interesse anche amici di ). dee diverse dalle nostre. Progetti per l'avvenire? Ne ab• biamo si, ed anche degli ambiziosi che teniamo nascosti dentro di noi, accontentandoci di realizzare via via quel tanto che è possibile raggiun• gere. Per ora diciamo che vogliamo metterci in condizioni di svolgere un lavoro J>iù proficuo per l'anno pros– simo. Tenteremo di avere « un po• co più di casa », sia per poter ac– coglierf' qualche bambino di più, sia per poterci muovere, noi adulti ad– detli ai lavori di casa, con più faci– lità. Ma speriamo, sopratutto, di a• vere più co11aborazione sia per il I.a• voro materiale, svolto quest'anno da ~ole dne•tre persone, una delle quali ha doYuto assicurarne dal principio alla fine la continuità, sia per quel• lo degli assistenti che è il fondamen• tale.

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