Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

I sindacati e i lavoratori Da c1uesta manomissione dello Stato sui mezzi di produzione e sulla manodopera derivano molte1>lici conseguenze. Da una parte esistono dei risultati positivi: In questo modo l'Istituto del turismo ha facilitato l'accesso alle s1>iagge ulla popolazione in condi– zioni cli comfort. In questo modo la costruzione, dell'Istituto per gli al– loggi, di abitazioni economiche, ha favorito numerose famiglie operaie. Così anche gli affitti sono diminuiti. Ma d'altra parte,· la caduta del turismo - alimentalo sopratutto da– gli Stati Uniti - ha provocato una crisi terribile nella industria degli alberghi-ristoranti. Ed inoltre vi sono 70.000 disoccupati edili come ri– sultato del nuovo sistema che elimina la costruzione privata. Il governo ha interdetto il licenziamento degli 01>erai 1 ma nonostante i grandi progetti la disoccupazione aumenta. E nelle industrie che lo Stato ha preso sotto il suo controllo ha dovuto licenziare dei lavoratori senza arrivare ad un equilibrio economico delle imprese. Il potere d'acquisto è sceso. E' la conseguenza sopratutto delle im– poste: imposta sul salario (3% anzichè dell'l,5%); con1ribuzione alle casse• pensioni; risparmio obbligatorio per lo sviluppo industriale ( 4%); fre– quenti versamenti l)er la compera d'armi e d'areoJ)lani. E' probabile che dopo la campagna dello zucchero grandi difficoltà si presenteranno alle masse contadine. I sindacati, J)Osti tra. lo Stato padrone e lo Stato padrone anche del mercato del lavoro, non possono più svolgere la loro Eunzione tradizionale. Questa funzione era già in gran parte scomparsa in seguito alla parziale manomissione degli staliniani che avevnno uLilizzato le organizzazioni opc• raie per installarsi nello Stato ed ottenere qualche piccolo vantaggio per i membri e delle grosse prebende per i dirigenti. La tradizione libertaria d'indipendenza e d'iniziativa operaia è stata spezzata. Oggi, i dirigenti si11clacnli attendono tutto dallo Stato e sono essi che spesso hanno pro1>osto la nazionalizzazione delle imprese o il controllo su di esse dello Stato. Una enorme quantità di leggi e di decreti sono stati emessi che re– golano e fissano la procedura del lavoro per tutti i 1>roblemi. E' il i\lini– stero del Lavoro che controlla e distribuisce la manodopera, e i dirigenti sindacali applaudono. I sindacati hanno ufficialmente dichiarato che non porrebbero nessuna rivendicazione. Quando delle imprese sono nazionalizzate o messe sotto il controllo dello Staio, i rappresentanti ufficiali e i dirigenti sindacali sono mobilitati per spiegare ai la,•oratori che l'impresa è passata nelle loro mani e che è dunque necessario ch 1 essi tacciano dei sacri6ci 1 accentuino i loro sforzi, aumentino la produzione, acconsentano alla riduzione di personale. I comunisti, henchè non abbiano 1a maggioranza - e ne sono )on– tani - hanno manovrato in modo tale, dichiarandosi incondizionatamente 551

RkJQdWJsaXNoZXIy