Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960

espressione di pura libertà di co– scienza, è certamente un principio il quale non avrebbe certamente bi– sogno di essere difeso. Con questo però non è inteso che si debba porre l'obiezione di coscienza su basi, di– remo così, esclusivamente filosofi– che-naturali; cioè dando a tutta la vita un senso d'intoccabilità assolu– ta. Se così fosse, l'obiettore di co– scienza per essere coerente col pro• prio spirito non dovrebbe mai ucci– dere; nemme~o il più pericoloso de– gli animali. È facile intuire le cori- 1raddizioni verso le quali sbocche– rebbe una simile coerenza: contrad– dizioni alle quali non è possibile sfuggire, nemmeno obbedendo rigo– rosamente ai più rigidi principi di particolari religioni. Di[aui quelli che per ragioni religiose adottano esclusivamente un regime vegetaria– no, sono lo stesso in flagrante con– traddizione; in quanto anche il re– gno vegetale è vita, ed ahrettando mera,,igliosa quanto <1uelladel regno animale. L'impossibilità di s[uggire a simili contraddizioni è dovuta al fatto che, in ultima analisi, non è possibile de– finire che cosa siano vila e morte: definizione che d'altra parte <Juinon è il luogo di tentare. Non è dunque su tali basi che si possono trovare ragioni per giustifi– care l'obiezione di coscienza: que– sta deve trarre la propria giustifica– zione dalla stessa concretezza dell'e• sistenza sociale: e vedremo che su tale concretezza lo s1esso pensiero callolico vorrà invece trarre le ra– gioni per condannare l'obiezione di coscienza. Proseguiamo nell' articolo citato: « Come risulta in moclo incont.rover- libi/e dalle ricerche di Ba1tiffol, Va– carulard e Vanderpol, i cristiani mi• litarono nelle armate degli impera– tori paguni, sen:a scorgere inconipa.– tibilità alcuna lra il mestiere delle armi e la fede da essi professclla. Quando i Padri della Chiesa li sconsigliavano di abbracciarlo o li esortavano Cld abbandonarlo, non si appoggfovano su rnotivi dedotti dal– la predica:ione evangelica, ma uni– camente sulla ragione dei pericoli morali e religiosi che es,5ipoteva,io i11,co11-trare nel suo eserci:io, parti• colan11e11t.ea cmua del culto idola– t-rico in u,50 presso le armate impe– riali. Eccetto Lattan:io e, in misura alquando ridoua, Origene e Tertul– liano, tutti gli altri Padri delle, Claie• $O non hanno rrwi considerato la profe.ssione delle armi come inter– ·deua o condannata dalla dottrir1a ri– velar.a. Esi,5te, dunque, una concor• dan:a quasi compiuta sulla valttla– :ione positiva del ,5ervi::.iomilitare nel pen,5iero crist.iano dei. primi ,5e– coli ». Questo è abbastanza comprensibi– le: come i moderni eomuoi$ti italia– ni eompiesero la necessità di votare in !avorc della coscrizione militare obbligatoria, in c1uanto un forte eser• eilo già in alto automalicamente può sempre divenire clifonsore di un tHIO• vo regime, auche le gerarchie eccle– siastiche di quel tempo comprende– vano bene che l'homo-militi poteva benissimo scn•ire per la loro volontà di potenza. In sostanza la Chiesa, nel condan– nare l'obiezione di coscienza, pone la seguenti ragioni: o: A snwntare i loro troppo facili argome11ti e Le cortclusiorii piutto,5to 331

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