Volontà - anno XIII - n.3 - marzo 1960

bilire, inCatti, che dei militanti operai sono stati arrestati benchè il loro nome non figurasse sulle liste della polizia francese. Ancora un'altra provn, della grandezza e della sovranità gollista. E non è tutto: altri. tremila ri(ugiati sono stati invitali a starsene tran– quilli, mf'ntrc qualche altro migliaio sono stati invitali a recarsi, ogni gior– no, al Commissariato del qnartiere dove abitano. Il precedente è così stabilito. E la «sinistra)> non s'è mossn. Nè f'rcm– ce-Observtaeur, il settimanale degli intelle11uali << rivoluzionari )), nè UEx– press, il settimanale di Mendès-France, nè il 1>artito socialista autonomo. La distensione si JHIÒ fare a spese della te schiuma della terra )1, dei proscritti senza caria d'identità, senza Stato, senza armala. Così Krusciov, protelto da tulle le polizie della Francia, inqnadru10 dalla sua stessa guardia cli corpo, osannato dalle truppe mobilitale del par– tito comunista, incensato dai giornali a grande tiratura, rice\'uto dal gene– rale-presidente, udirli i bravo del popolo sciocco (che lo si diceva in1elli– gente). Durante la notte gruppi di poliziotti procederanno a can('ellare le iscrizioni che ricordano la riVoluzione ungherese. Sarà una magnifica dimostrazione di distensione internazionale. Al– tre1Lan10 eloquente quanto la distensione interna segnata dal rifiuto nello e decisivo del generale De Gaulle di trattare con i ribelli algerini se non da vincitori a vinti. Egli vuol dettare le sue condizioni, fissare la via da seguire, determinare le tappe. Ha fatto sue l'essenziale delle tesi cle~li (< ultras )), ma 1,rescntandole sotto il suo linguaggio che è quello cli Riche– lieu o di Luigi XIV. Ha continuato a mentire a tutti i suoi interlocutori, di destra e di sinistra, fino al momento in cui, la disperazione esseudosi inq,adronita di tu11i, ha.da10 il suo arbitrato. Ma non è una decisione di saggezza, non è che l'espressione d'una scelta nazionnlista. Per gli altri problemi, il metodo impiegato è lo stesso. Che l'opinione intenrnzionale che ha approvato, quasi unanime, le decisioni degli Stati fabbricanti di bombe condanni l'esplosione progettata d'uno strumento nucleare {l'anccse; che gli scicnzia1i franccssi stessi dichiarino zero il valo– re scientifico d'una esperienza del tipo della bomba A, non ha importanza per De Gaulle che vuole la sua bomba, e la fa scoppiare nel centro del Sahara attirandosi la riprovazione di tutti i popoli dell'Africa. I contadini manifestano, J>rolestano, reclamano delle garanzie per i 1Hezzi agricoli. Dc Gaulle ignora tutto ciò. I de1>u1ati, nonos1ante siano molli e timorosi, arrivano a chiedere una riunione straordinaria del Par– lamento. De Gaulle si sforza d'im1)edirla. Niente di ciò che concerne i sa– lari, i prezzi, i problemi economici merita la sua attenzione, interamente portata verso il ruolo che egl.i si è assegnato nella storia. Ebbene, se si guarda un po' da vicino il prestigio della Francia gollista, non si può fare a meno di constatare che ha subito qualche at1acco. Non è soltanto la polizia russa che ha fatto la legge, come abbiamo giit dello, ma anche la polizia franchista che ha ottenu10 che la stampa repubblicana sna• gnola che esce in Francia. sia costretta a non pili auaccare il Caudillo. E' anche l'Opus dei eh~ ha messo, ora, le mani su una rivista i111ellcttuale 189 ·

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