Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959

d'Octon ne ritornò con delle testi– monianr.e paurose. Mi ricordo ancora che nel J>erio– do Ira le due guerre, quando egli mi inviò la sua Nouvelle Gioire d1t Sa– bre e do110 Le Breviaire dea Muti• li!s, Vigné d'Octon trovava ancora il modo di consacrare il suo tempo alla difesa dei diseredati, degli in• felici, di coloro d1e incosciamcnte furono ,•illime d'un dovere imposto. Quando Vigné d'Oclon ,·olle pub• blicare la prima parte della sua Nuovelle Gioire du Sabre, ancora U• na voha gli edilori la rifiutarono: ognuno d'essi giudicna che l'opera era troppo 1>ericolosa. Soltanto Le Liberu,ire acceltò, allora, di pubhli– cure i lesti. In questo libro lo scrittore denun• ciava i delitti ciel Servizio Sanitario e dello lato maggiore, generale del– la Marina, durante la guerra. Cita,·a dei nomi, smascherava l'impotlura degli uni e degli altri. Ciò che egli 8C'risse rimane slraonlinario, ma è tragicamente sp8\'eutoso. Le sue Pa– ges rou&es - la seconda parie della &na Nouvelle Gioire <lu abre - complclnno e formano tm tulio di 11nn documentnzionc rivelnlrice dei rclrosccnn dcll'abbomine,•ole guerra del J 914-1918. Nel momento in cui compariva in libreria la prima parte dc La Nou– velle Gioire du Sabre ( 1923) con il i:ouo1i1olo les crimes du en:ice de anté et l'Etat Major « general de la Marine», la Revue Anarchisle, pub– hlicavte « La penséc libre de,•ant la conspiralion du silencc » 1 • Vigné cl'Oelon fu vittima tutta la i,t11t vila della congiura del silenzio. 1 ~. 17, 20 m:auio, 30 giu1no 1923. 658 Questo grande ed onesto uomo. il cui tratto essenziale di giornalist• e di polemista è una scnipolosa sin• cerità, merita ben pili del silenzio in cui sembrano sprofondare i nostri migliori. Al mio amico Lacaze Duthiers, Vigné d'Octon scrive,•a nel 1930: « Ho fallo della sera della mia \'i• la un'aurora e finisco con calma e serenità la mia opera leucraria, nel– la mia ca.sa del ole. sotto il bel cie• lo del nostro Mezzogiorno». Dalla stessa casa, il 18 luglio 1935. Vigné d'Octon im·iava al mio avvo• calo <1ualche riga che aggiungen a <p1elle dei suoi colleghi V. Margue• rile, H. Barbusse, Han Ryner, per protestare energicamente contro la iniquità commessa nei riguardi di Hem Day, e Leo Campion. Così egli seri,•eva: • Supplico coloro che li giudiche– ranno di meditare su <1ueste parole che esprimono una verità eterna: « non uccidere ». E' certo che Vigné d"Oclon ebbe alla fine della suo vilo In sodisfazio• ne di sapersi classificalo Ira i miglio• ri scrittori. Egli si spense lucidamen– le, il 20 ol tobrc 19113, consen•ando fino airultimo la sua straordinaria energia. e SuJJa sua 10,nba, al limite di quella terra di Linguadoca ch 1 egli ha eanlato, un raggio di sole scende Ira le colline nevose per venire ogni giorno a salutarlo a nome della na• lura e della ,·iln eterno ». Così fu Vigné d'Octon. Sah,tiamo in lui un uomo di un11 fierezza one– sla. I-IEM DAY

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