Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959

comunista, che presenta questi suc 4 assi come uno sprone a lasciare gli ultimi indugi e accordarsi col co– munismo sul piano internazionale ed interno, S\·iluppa teoricamente il fatto nei termini pii1 suggestivi ed assoluti. Il sorpasso effettuato dai russi sulla strada del progresso tec– nico e scientifico sancisce la supe– riorità del comunismo sul capitàTI– smo; proprio sui confini del mondo la Russia ha potuto raggiungere la rivale stellata e strapparle la ban– diera del progresso perchè la sua vita interna gode di tm funziona– mento migliore, più sano ed unita– rio; e non è un caso che la superio– rità comunista si sia .affermata pro– prio a questo punto del progresso: infatti sulla soglia degli spazi co– smici de, 1 000 cadere gli egoismi particolari che scindono la società e ne disperdono le forze realizzatri– ci. Le dimensioni della nuova epoca che la tecnica dischiude davanti a noi 1>ossonoessere affrontati soltan– to da una collettività umana che svi– luppi le sue forze in modo unitario e razionale e quindi da una società comunista. In questa varietà di opi– nioni brilla l'assenza del giudizio re– ligioso tradizionale: l'anatema al progresso scientifico come tentazione di Satana che sarebbe calzato be– nissimo ad una società retta da principi materialisti, non è infatti riuscito a varcare le mura di qual– che parrocchia di provincia subito soffocato dall'atteggiamento ufficiale della Chiesa perfettamente allineata con i nuovi tempi. E' un fato degno di riflessione ma ora ci interessa piuttosto osservare come questa gi– randola di opinioni discol·danti si muova nello stesso cerchio di equi– ,,oci e si esprima con la stessa con- fusione di linguaggio. Abbiamo \'Ì• sto che tutti questi giudizi si rial– lacciano a posizioni prestabilite; noi che non apparteniamo a nesstma di queste forze che costituiscono oggi il mondo, noi inattuali, spiriti nega– tori degli ordinamenti costituiti, ci è facile scoprire l'artificio di tutti questi discorsi che s'incrociano come vecchie spade arrugginite. L' artifl. cio consiste ne~ dare un valore etico ed assoluto ad un contrasto di ordi• ue pratico cd utilitario. Chiamare le cose col loro nome significa spc• gnere le luci che abbagliano le mol– titudini umane ed è proprio quello che non si vuole quando ci si ostina a chiamare con parole magiche, co– me socialismo, democrazia, cristia• ncsimo, e allro ancora, dei sistemi empirici di organizzazione industria– le ed economica. Che un certo me- 1odo di organizzazione si dimostri dai risultati pili efficiente di un al– tro, rimane un fatto di valore pratico da cui possono anche derivare bene– fici per la vita sociale ma che non comporta un concetto nuovo di vi1a. Unn grande industria moclema co– me potrebbe essere la Fiat !1òari, cer– tamente superiore per il tipo e la quantità di produzione a tutto un settore di piccole e medie fabbriche ognuna Cunzionante per sè, cosi co– me l'organizzazione unitaria della economia nazionale ed il suo fun– zionamento pianificato può dare ri– sultali migliori di un'economia sbri– ciolata dagli interessi privati. Ma dalla piccola fabbrica al grande complesso e da questo allo stato im– prenditore non nasce un'etica nuo– va ma si sviluppa su scala sempre pili grande lo stesso principio di vita sociale, lo stesso modo di es– sere dell'uomo nel mondo. Nel pa- 619

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