Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959

sopratutto, che manca dell'osservazione diretta: poichè durante la nostra permanenza i ragazzi erano assenti. 26 I ragazzi raccontano di sè spontaneamente, le sere che sono tristi; ritornando dalle passeggiale; o quando un fatto attuale ricordi loro, per somiglianza, un pezzo di 1>assato; così che ognuno la propria storia ha finito per dirla, una o piìi volte, in molte rate o in un sol fiato, interamente, A poco a poco, raccogliendo questi brani di vita e allacciandoli con qualche domanda, studiando un bambino al giorno, com~ prescrivono i buoni pe. dagogisti, il direllorc ha potuto costruire un douier per ogni suo ragazzo. Sfogliando i quali ci ha raccontato <1uesti scheletri di vite: A. è nato nel 1947; nel 1954 non era ancùra entrato in una scuola francese; frequentava la classe di Corano del suo villaggio: dove si impa. rano a memoria i versetti Meri, e nulla cli più. Un bel giorno arriva un gruppo cli gendarmi, il capo cnlra nell'aula e (a un segno con le mani, per far uscire tutti; poi, davanti ai bambini, uccidono il m:ieslro. Ancora oggi, il raguzzo prova un allimo <li sgomento visibile e incontrollabile, quundo un ndulto fa un detenninnlo geslo della mano: è il modo di <ruel capogcndarmc, che gli è rimasto dentro e gli traspare, ogni volta, nell'aria. B. è nalo nel 19•1•4; di famiglia contadina, come la massima parie dei ragazzi di Souk el Djemiia; non è mai stato a scuola. Poichè il padre è andato coi partigiani, vengono i gendarmi a pt:rquisire la casa e dicono alla madre: « se non dici dov'è luo marito, ti sgou::o ». Lei tace, allora « le hanno Cat10 male, mentre noi piangevamo :e. C. è nato nel 1947; nel 1955 a,•e,•a un lratello a casa e uno nel maquis; vengono i militari 1>er averne notizie, perquisiscono, mettendo tutla la casa in disordine. I familiari devono stare immobili contro una pa• rete. li bambino scoppia in pianlo. Suo fratello, che si china per conso]ar. lo, viene abbattuto da una scarica di mitra. D. nel ]956 a\'cva il padre nel uwquis; vel'.lgono i francesi per avere informazioni, prendono tutta la famiglia e la portano in mezzo alla piazza del mercato, lasciandovela otto giorni. Quando trovano il padre, radunano Ja gente del villaggio e ammazzano suo padre davanti a tutli, compaesani e familiari. Pochi giorni dopo, il ragazzo scappa di casa in cerca dei parti• giani; cammina per una settimana, solo, affamato, be,•emlo l'ac<1ua dei poz. zi inquinati dai francesi; infine li incontra. Lo salvano, porlaudolo sulle spalle fino a Oujda ()a città più orientale del Marocco, attualmente stra– piena di profughi algerini). E. è nato nel 1946, nell'Algeria sud-orienlA.le; non è mai andato a scuola; è balbuziente. Nel 1955 suo (rntello sparisce di cnsn; dopo qualche settimana arrivano i soldati a investigare e per,1uisire; ma i genitori non possono dare informazioni del figlio, perchè nemmeno loro sanno più nien– te. Allora i francesi portano via E., come ostaggio e vcndeltn. Il bambino vive con loro pi\1 di un mese, vede i soldati ucci<lere i civili, ma non com- 592

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