Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959

per gli uomini e le cose presenti e \ 1 icine, le sue rinuneie, Ja capacità di realizzare, unico fra noi da solo e bene, gli oggetti in legno, in metallo, io cemento, a mano a mano che ne avevamo bisogno. Dirige il campo e i la,•ori con affetto umano e cognizioni tecniche; è uno di quegli uomini (se ne incontrano tre o quattro soltanto in una vita), che stabiliscono fra sè e gli altri un contatto semplice e immediato, diretto e costante, sponta– neamcnle afTeuuoso; che si vorrebbero imi lare, quasi si invidiano; una persona completa, realizzata, come il soldato Karataev di Guerra e Pace. Ha passato quattro anni, lavorando come meccanico, nel Sudafrica e da questa esperienza ha forse tratto l'affet10 per gli umili. e i perseguitati; ha preso parie al campo di Sakhiet, il villaggio tunìsino al confine con l'Alge• ria, che i militari francesi hanno distrutto e un campo di lavoro di centi• naia di giovani, da tutto il mondo, ha ricostruito; spesso entra nei gruppi di fine settimana, che gli inglesi organizzano per lavori di bre\'e durata e di piccolo impegno, a Londra e altrove. - Un giovane francese ( 24 anni), ingegnere, specializzato io costru• zioni in cemento armato, cattolico atti\'amente impegnato in posizioni di sinistra sociale; uel campo, da solo, ha riCatto e ampliato l'intero impianto elet1rico della casa dei ragazzi; lavorava, (requentemen1e, piì1 del tempo stabilito; lo vedevamo mattina e sera, con la tuta e il somb1·cro, appeso a un palo nei cortili o in cima allt1 scalu nell'angolo cli un locale; taci• turno, preciso, serio, come se eseguisse un lavoro a cottimo. Aveva lavorato un paio d'anni nel Congo, poi era lorunlo in Francia; in quel momento non era in \'acanza, come gli altri europei, ma in u.n periodo di spensierata disoccupazione. - Un altro francese, prete operaio ( perchè cc lo aveva detto); al• trimenli, a giudicare dall'esperta consuetudine al lavoro, dalla mentalità positiva, dai discorsi sempre legati ai bisogni degli uomini d'oggi, un ope• raio molto intelligente. La sua posizione politica - una sinistra socialista aperta e indipendente; la sua missione quotidiana, nella sua parrocchia come in <1uelmese fra noi, - una opera di avvicinamento, di comprensione reciproca, di pacifi.cazio,1e, ben cli\'ersa dalla sanguinosa farsa degolliana. Nei momenti più tragici della lotta sul territorio metropolitano, aveva rac– colto e curato gli algerini che 1a polizia abbandonava, feriti e spaccati, sui marciapiedi della ville lumière, perehè sorpresi per istrada a sera tarda (gente che tornava dal lavoro, non da un attentato o da una riunione clan• destina). E aveva visto - in quei giorni di rappresaglie e di gratuito ter• rore organizzati dall'alto, da coloro che la fraseologia corrente e consumata continua a chiamare i responsabili - i poliziotti rincorrere gli autobus, balzare sui bordi delle piattaforme posteriori e tramortire a randellate dei pacifici francesi d'oltremare (non nigerini, ma dell'Africa centrale, del Madagascar o della Polinesia) colpevoli soltanto d'aver la pelle più scura dei loro concittadini metropolitani: senza protesta da parie di questi ultimi. 558

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