Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

l'on, Alberto Jacomelli, « La politica del tempo libero e l'organizzazione centrale e periferica delle varie iniziative ». Al di là delle discussioni teoriche che ci sono state attorno all'argomento, non inu– tili pcrchè per affrontare i problemi con– creti che ne derivano, bisogna avere innan– zitutto un concetto chiaro di che cosa si in– tende per tempo libero ( e la definizione precisa e chiara era contenuta nella relazio• ne di R. llauer), sono interessanti le di– scussioni attorno alle iniziative per la mi• gliore utilizzazione del tempo libero già esistenti e su quelle che si prospettauo per l'avvenire. La preoccupazione, fondatissima, di tutti coloro che s'interessano a tale problema è clic i govcmanti, le classi dirigenti o le or• ganizzazioni commerciali, con tutti i mezzi che hanno nelle loro mani, riescano a man• tenere un controllo sulle masse anche du– rante il tempo libero di cui dispongono per tenerle nell'asservimento, nel conformismo, nella pigrizia mentale. Molto opportunamente A. heomclli ha ricordato che la famigerata istituzione del Dopolavoro fascista e le organizzazioni chti attualmente fanno capo all'ENAL, che dalla prima hanno ereditato il cospicuo patri– monio materiale e lo spirito, sono organiz– zazioni accentrate e livellatrici.. Ben diver• se debbono essere le iniziative in cui il tempo libero del lavoratore, come ha dello Bauer, dovrebbe diventare « un momenlo essenziale della sua vila, appunto in quanto possa essere considerato e sfruttato come il momento della libertà e della fonnazione culturale•· Dalle discussioni che ci 110110 !!late, risul– tano però scarse le iniziative esistenti per tale scopo. Tutte si riducono al circolo cul– turale, sociale, a sfondo politico o ricrea– tivo, autonomo, a struttura mutualistica o associativa; ai circoli residenziali che si sono mostrati più efficienti cli quelli azien• dali, ed all'esperimento nuovo, offerto dal Piccolo Teatro di Milano che ha cercato di rendere popolari le attività teatrali e che hn suscitalo grande interesse proprio nei cir– coli cooperativi e nei centri sociali dei rioni pili popolari, ed ha servilo ad attivare le numerose associazioni studentesche. 544 Inoltre, l'attenzione del convegno è stata attirata sulla necessità di abituare le per– sone fin da giovani ad impiegare bene il tempo libero affinchè gli uomini che, oggi. vanno io peruione nel pieno delle loro ca– pacità, sappiano come occupare la loro in– tera giornata. E molti di essi, è .'ltato detto: potrebbero euere impiegati nella dirczioné dei circoli residenziali. Qualcuno potrebbe dire che il problema del tempo libero viene dopo tanti altri; dopo quello delle condizioni del cittadino (la sua istruzione, le sue condizioni morali ed economiche); dopo quello delle condizio– ni del lavoratore, ecc. ma tutti questi proble– mi sono strettamente legati tra loro. Coloro che partecipano attivamente alle moltepli– ci iniziative, autonome, esigendo per e&;c libertà di associazione, senza discrimina– zioni politiche e religiose, acquistano mag• giore coscienza delle loro responsabilità, dei loro diritti di cittadini e di lavoratori. (L'importanza di questo tema è dimostra– la and1e dal fatto che ba fatto oggetto del– l'annuale « Settimana Sociale» (la 32 11 ) dei cattolici d'Italia, organizzata a Padova dal 19 al 26 settembre, sotto la presidenza del cardinale Siri ed alla presenza di molti. stu– diosi, sacerdoti, sociologi, politici, sindaca– listi, educatori, La Chiesa è sempre la prima ad accorger• si dell'importanza di certi problemi, ed es– sa interviene tempestivamente per dare di– rettive, proporre soluzioni che tornino sem– pre a vantaggio della sua potenza. Per il tempo libero è facile immaginare che vorrà avere un controllo su di esso (ed allora co• me si potrà chiamarlo tempo libero?). D_el resto, il cardinale Siri aprendo la « Setti– mana Sociale » con la sua abituale durezza ha dello: « ... noi non possiamo ingannare nessuno e deve essere ben chiaro che il non arginare con ferma chiarezza la corrente del divctimento è concorrere a mantenere una ragione della instabilità sociale, forse non minore della stessa ingiustizia :o. Insomma per i cattolici il libero \J.SO del tempo libero consisterà nel scegliere quelle occupazioni e quei divertimenti che le au– torità eccle11iastiche approveranno!). V.

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