Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

anarchismo a modo proprio. Anch'io ho 111oltc lacune su qualche punto londamcn– iale e dei dubbi. Come rispondere concre– tamente infatti a delle domande come que– ste: « Distrutto lo Stato, gli uomini che sono immaturi e non troppo umani, sa– ranno capaci di autogovernarsi? Che cosa essi sostituiranno al loro attuale bisogno di culto (cosa assai diverso dalla religio• ne)? E sarà possibile agli uomini, attnivcr– so una semplice rivolu1,ione, superare una mentalità, la cui formazione ha avuto un11 tradizione millenaria? Votare è un male, ma che cosa si risol• ve con la pura aste~1sione cli pochi? 11. E si potrebbe continuare. Vi sarei grato .se "olesle indicarmi dei libri tali che possono chiarirmi sui tanti problemi dell'anarchismo. Ho letto: La cun<111ista del pane ed Il mutuo appo!gio di P. Kropotkin; Dio e lo Stato di Baku– nìn. L'anarchia di D'Angiò e molti opu• scoli. Non sono riu$cito a trovare L'anarchia di Zoccoli. E quale, secondo \'oi potrebbe e.sse~ il filo$olo, che maggiormente si av– \·icina al1'11narchia? A me basta sapere che l'anarchia .si deve sopratutto vivere c si deve tramulare in costume di vita per• che non rimanga una sterile concezione del– la vita. Pianopoli, 11-9-1959 P. V. l,e abiezioni che troviamo in queMa let– tera spesso sono state confutate nei nostri scritti, ma vagliamo qui confutarle con concetli di nan anarchici. Forse canvince– run110maggiormente. Proprio nel numero precedente di Vo– lontà abbiamo riprodouo una pagina di 1'homas Paine in cui vi è una chiara di– stinzione tm Società e Governo. Si fa mal– ta co,1fusione tn1 l'una e l'altro, casi si ar– riva a pensare alla necessità dei gavemi e degli Stati percl1è si fanno coincidere con la Società. lnvece, scrivevn Painc: • L" società è un effetto dei nostri bisog11i ed il governo wt proclatto della nastra car– ri,zione. L'u11a agisce in 1111modo posilivo cusocionda le nostre te11den.ze , l'flltro rec1- gisc-e i11 1m. modQ negativa apponendo una diga ai 11ostri eccessi. Protettrice, le, socie– ti; sti11wfo la nastra socifllità. Repressivo, il govemo. per quanta perfette siano le s11e slrutture, è sempre un male necessario, mentre i suoi difetti ed i suoi flbusi ne fmrno 1111 ma'le intollerabile». l(I Società potrebbe esistere i11dipe11clentemente dai governi e dallo Stata. Bfl.derebbe sostituire al governo degli uo– mini l'amministrazione delle cose. I governi. con le loro istituzioni parla– mentari, .'!Ono creduti 11ccessari percl,è si crede che gli uomini simw incapace di fa– re da se, ed abbiano bisogno <li stampel– le e perchè. na1wslm1te il Ionio parlare <li libertà, si ha paura della libertà. Mu mai i rischi ed i mali che la libertà comparto possono uguagliare quelli che ve11go110 dal potere e dall'autorità. E' vera cl1e sugli uomini di oggi pesa 11110 tradizione mille– narie, di schiauitù, ma cot1ti11ua11do a tenere gli uomin.i 1Jallomessi e coartati, la /ara opera cli emtmcipaziane dù:entcrà sempre più difficile. Se 110n /JÌ vuole i11cominciare a liberarsene aggi, per c111elforngitme. bi– sogna rinuncù,rvi per sempre. I problemi dell'anarcl1ismo possono ue- 11ire illumirwti anche con il peruiera <li non anarchici. Abbiamo citato T. Paine e Luca Fnbbri, nella scritta che publicl1iamo fH·oprio in questo numera. cita 11110 scrit– tore-poeta ebrea del pri11cipia del secolo. Dato che l'anarchismo no,t è nè un cor– pc, rii dottrina, nè una filosofia, ma una profonda esigenza di !irutizia sociale e cli libertà, ci traviamo vicini a t11Ui coloro che senlano come rwi quell'esigcn::a. Tra gli scrittori anarchici del passata pemia 535

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