Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959

pressioni, dei moniti da parte della gc1archia ca11olica, del pal'ti10 1-odal– cristiano e delle moltcp]ici associazioni cattoliche, non è meno vero che ahri fattori intervengono e sarebbe sbagliato pensare che lo stesso mondo cattolico è immobile e immutabile, un semplice oggetto manipolato dagli stati-maggiori romani. Da parte nostra, temiamo ben più delle tenebrose manovre che sono attribuite al clero in tutti i campi, l'orientamento della nuova generazione dei militanti della C.G.T.C. Se non possiamo che rallegrarci di vedere una federazione operaia prendere posizione contro la guerra d'Algeria e inci– tare alla lolla contro la politica anti-operaia del governo Debré-Pinay, ci dispiace che la stessa federazione non presenti un programma la cui rea• lizzazione dipenda essenzialmente dai lavoratori organizzati. Infatti, ]a mag– gior parie delle speranze espresse dal congresso della C.G.T.C. è subordi– nata all'esistenza cli un governo di sinis1ra. (L'inAucnza del dan Meudès– France; una certa tendenza verso il laburismo; delle simpatie per un in– crocio di formula di fronte popolare). Invece, nicnle ci pare piìi perico– loso per elci mili1anti che con grande fa1ica si sono sbarazzati dallo spi• rilo partcnnlista, cadere in un'ahrn illusioDe: <1uella della maggio, ranza parlamenlare progressista. Tanto pii, che quesla illusione, sul piano interno, è stt·ettamenlc legala alPillusionc delle circostanze, delln disten– sione internazionale, della pace risuhante da incontri diplomatici. Ciò {a supporre che l'evoluzione del seltore 01>eraio cristiano non sia finita e che le esperienze - passate e presenti - sen•iranno per disingan• nare maggiormente i lavoratori organizzati neJla C.F.T.C. Un ahro congresso nazionale aveva avulo luogo un poco 1>rima de1Ie assise dei la\'oratori crisliani: quello deJJa C.G.T. dominata dai comunisti. In questo ci sono stalc J>oche sorprese. Bc.noit-Francho.n ne ha <lato rorien– tamento e Je consegne. L'oppositore ulficiale (Le Brun, anch'egli del par• lito comunista ma ne1l'apparato {<parallelo») s'è nccontenlato di fare delle critiche di !oTma e ha conservato 1n sua posizione nel caso in cui un'espe– rienza di sinistra trovasse una congiuntura favorevole. Soltanto qualche delegato ha manifestalo jl suo disaccordo fondamen• tale e reclamato il ritorno ad una democrazia interna reale, e manifestato la propria volontà d'operare per un movimento sindacale indipendente dai partiti. Sembra che la C.G.T. sia su una posizione <l'attesa, che essa cerchi di guadagnare tempo nella speranza che i problemi di politica internazionale si schiariscano; « aderirà » ai mo,•imenti rivendfoati"i, ma non li promuo– "erà, nè li gonfierà fincbè il suo ruolo nel fronte sovielico non sarà definito. La formula d'un concentramenlo sindaca]e neJlo spirito della Carta d'Amiens, sostenuto dal M.S.U.D. (Movimento per un sindacalismo unifi. calo e democratico) ba, invece avuta l'approvazione deJla grande maggio– unza dei delegati degli insegnanti riuniti in congresso naziona]e. E' d'al• tronde <1ues10potente sindacato (S.N.T.) che è a11'origine del movimento e 456

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