Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959

pos10, nè della indifferenza per la diffusione lutlora grande di certi metodi barbarici di contenimento demografico, nè, tanto meno, dei so– fismi intesi a diffondere la massima possibile sfiducia nei mezzi civili e tecnicamente raccomandabili di con– trollo. Può darsi che esistano delle popo– lazioni ,,cr il momento assolutamen– le rcfrn1tnrie a qualsiasi iusegnamcn- 10 in <1uesta materia; però <1uelle, se non quelle soltanto, il cui natu– rale incremento piì1 preocCU(>n, fi– nora sono state, anzichè disinteressa– tamente istruite, piuttosto ammae– strate dall'alto secondo finalità zoo– tecniche. Hl) Le ('itate operazioni in cor– :iodi fallimento in paesi asiatici rap– pre~entano solo una prima e breve serie di esperimenti, non si sa quan- 10 impegnati\'i, e pare anche tecni– camente male orientati, ai <1uuli al– tri, imposti da rinnovati assilli, pro– babilmen1e seguiranno. Trarre da queste iniziàli e recenti 1>rove con– clusioni defini1ive è pertanto prema– turo. IV) Presso popolazioni arretrate o di civiltì1 diverse e lontane dalla nostra ~i ~ono dimostrati dficaci per lunghi periodi di 1empo dei (reni demografici volontari per noi inac– cettAbili, come infanticidio, 1>rocu– rato aborto, eliminazione dei vecchi, dei deboli, dei nemici e degli fl:chia– vi. Qualora a sHTaui mezzi fosse per aV\'entura mancato il concorso di u– na altra mortoli1à naturale e serniua– turale, il loro impiego sarebbe staio piìi e~lcso, sì da consentire ugunl– mente il raggiungimento dello sco– po. In particolare l'aborto è:: tuttora largamente praticato in ogni parte del mondo. Tel nostro paese ad e- :-empio, e forse anche in altri, lo è sotto la copertura della finzione da parte di tutli di ignorarne l'estrema frequenza. D'altro lato stante la tut– tora insufficiente diffusione dei mez– zi contraccettivi, senza la piaga del– l'aborto l'aumento della popolazio– ne mondiale sarebbe ancor 1>iùrapi– do di quanto già non sin. E' verosimile che anche non poche popolazioni odierne, lasciate alla lo– ro spontaneità, riadotterebbcro la pratica dell'in.fantiddio in misura tale da ripristinare, ancorchè in con– dizioni di igiene progredita e di ri– dotta mortalità, un andamento de– mografico piì1 conforme a quello dei secoli scorsi che non all'attuale. E ciò per il fallo che l'infanticidio è la forma di controllo meno personal– menle spiacevole e uo◄·iva per chi sia in grado di non subirne alcun trauma psichico. Una soddisfacenti" diffusione dei mezzi preventi\'i di controllo com– porterebbe <1uindi anche la preven– zione di una cerla aliquota di procu– rati aborti, di esposizioni di neona– ti, nonchè di infanticidi e( in ispiri– IO >>. ù1oltre essa rap1>rcsenterebhe un correttivo allo mnuca1a elimina– zione selettiva d'ei soggeui umani de– rivan1i da gcni1ori insurtìcienreruen– te do1.ati in fatto di 1endenzn alln cu– ra parentale della prole. E' increscioso dire di queste cose a chi abbia vivo affetto per la pro– pria figliolanza, oppure a chi sia sta– stato abituato fin dall'infanzia a col– tivare convinzioni illusorie, quale, ad esempio, che « di fame non sia mai morto nessuno >>. E' pur non meno spiacevole che nei pro,:trammi scolastici di storia non sia fatto il dovnto posto alla correzione di sil– fatti luoghi comuni. 451

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