Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959

boomerang su di loro stessi. Però 11uci:;tu causa psicologica non è stata t·he un freno ed un freno che prima o poi poteva anche non ftwzionarc; ciò che invece ha potuto sbloccare la situazioue sono state le forze con– crete dcH'cconomia e cioè le pro– speuive di espansione del grande ca– pitalismo privato e statale sui nuovi mercati del mondo. La nuova stabi– lità politica che si tenta faticosamen– te di raggiuugcre è stata voluta dal– la classe dirigente per sanzionare Wla congiuntura pacifica del capita– lismo che tro,,a modo di espander– si e dominate con Ja pace invece che con la b'llcrra. Questo è il siguificato e il Hmite dell'avvenimento clic stiu- 1110 esaminando, perchè se fosse stato dcterminuto dall'azione concorde dei popoli avrebbe rapprescutato una spinta verso forme migliori. di vita; i1\\ ccc, malgrado la campagna pub– blicitaria sui partigiruii della pace, la pressione popolare s'è risolta in manifestazioni trascurabili di carat• tere platonico ed attribuire ad esse la benchè minima importanza negli avvenimenti in corso sarebbe sempli– cemente l'idicolo. Se pace vi sarì, es– sa è frutto di freddi calcoli politici e dell'opponunitl1 delle uostre cla~si dirigenti; non quindi una spiutn ver– so più libere forme di "ita tua conso– liJameuto degli ordi1ii cosLituiLie ba. se per un pili tranquillo e organizza. 10 sfruttamento dei popoli; non pace, d,e potrebbe ottenersi soltanto con l'eliminazione delle cause sociali della guerra, ma tregua che i potenti &iconcedono per meglio estendere e:: consolidare il loro dominio. Ricon– dotto l'avvenimento alle sue giuste proporzioni a noi non intercssn in qual modo si assesterà il nuovo or– dine inteniazionale, se con la solu- zione globale di tutti i problemi :,ul tappeto o soltanto di alcuni fra essi come quello del disarmo atomi– co, se con un accordo plenario di tutte le maggiori potenze o con in– tese separate, bilntcrali. A noi inte– ressa \'edere le conseguenze che por– terà ueJla nostra vita politica il de– finitivo superamento della guerra fredda, in qualsiasi modo esso av– \'enga. In primo luogo è da prevede– re una crisi di truusizioue in tutti quei governi strettamente ancorati alla poliLica dei blocchi; essi diven– teranno inattuali e la scelta che vole– vano imporre viene a cadere mentre gli stessi interessi che rappresenLa• no troveranno opportuno rivolgersi ad altre rappresentanze; inoltre tut- 1i i problemi interni che avevano setupre rimandato col pretesto di pe– ricoli e di problemi esteri pii1 gravi, saliranno in primo piano con impro– rogabile urgenza. Qucata pre\'edihi– lc crisi di direzione politica sarebbe per noi di scarso interesse se essa non comportasse anche la crisi di quei partiti che monopolizzano la hdueia delle masse popolari; quando l'incubo di catastrofi imernaziouali venisse dissipato, anche la lotta pro– letaria non più attanagliata e defor– mata da pretese esigenze superiori riacquisterebbe il suo dinamismo so– ciale. Politica interna Il go,•erno italiano sarà fra i pri– mi ad essere in\'estito dalla schiarita mteroazionale; !ra quelli europei è forse il più supino ed il pili ceca– mente de,•oto all'oltrnnzismo delle alleanze militari. E' il solo governo che abbia accettato senza contropar– tita i missili atomici ed ancor oggi 419

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