Volontà - anno XII - n.4 - aprile 1959

t·appdlauo porta nel :-uo ('ttore. Ed i problemi di questo piccolo paese non sono soltanto problemi religio– si, ma problemi di lavoro, di cul– tura, di relazioni umane. Cioè sono problemi che si identificnuo con quelli di migliaia di altri piccoli viUnggi del nostro pnf'SC. Ci trovia– mo, quindi, di fronte ad um, rcultà che non può non interessare coloro che uon accettano l'attuale ordine socini<" e sono impegnati alla ll'R· s[ornrnzion<" di ('SSO. Ogni 1~s1imo- 11ianza sincera. da qualunque 1mr1c venga. che contenga qualdu: inse– gnumcnto e <runiche verità, ,,a me– dilnla. E' certo che. se tulli i pre1i fossero come Don Mil1111i. la religione t"attolica acquisl.f•rebbe <1uell11 forzn <·he aveva ai suoi pri– mi albori. e la Chiesa divente• rebbe ancora pili potente di qur,llo clw t· og!?l. E sarebbe anch(' pii, di{(ì<•ilP<'0111bt11terla,perchi- nrrcb– bero a w1ancarc. ai suoi uemid. gli errori che ~ono la conseguenza del le /!IUC inconp:ruenze e delle sul' incoe– rf'nzc lrn quello 1·he dovrebbe ('Srere e quello che realmente t·. :Mu se i 1>rcti diventassero vernme11tP preti. cioè cris1ia11i. n1.wl1"~li alt,·i. :1 mc• no c·he nou !'li nissep1assc1·0 ud ci-– scrf" eliminati dalla scena dcHe lot– te so,·iali, dovrebbero essne <111ello che (',11,11i stessi si definiscono: i df'– mocrnti<·i do"rebbero essere ,,ern– mentc df"mocratiei. i sociali:-ti. so– cialisti, i comunisti. •·omtmi:-li. (' così vin. Lf" mistificazioni. le s1essc omer– tèt thc i-i !-ltaLiliscono fra pnrtiti ne• miei, uou sarebbero pil, po~sibili. 1.'u11a la nostra vita, religiosa. !lf1cin– lc e politica ne sarebbe rigenerata. E 11111ic·i gt1ada;,1en·mmo. 212 A preudo /:.·.,,Jencn.:.e l'n,~wrali ci si trova subito davanti a molti gra– fici, molte mappe e 8lutistichc che ci dicono tutto su S. Donato: com– posizione della popolazioDc, condi– zioni economiche e sauiturie; livel– lo di istruzione, frequenza scolasti– ca, frequenza alla Chiesa (persino il grado di devozionc dei credenti, dai posti che costoro occupano nei banchi della chiesa durante le va– rie messe); profes..~ioni, mc!ltieri, disoccupnzionc. nasci Le. decessi 1 111a- 1rimoni (f" f'Otue avvengono), rela– zioni del paese con quelli limitrofi e con le due ciuà più vicine. Pr~•to l' fi rcnze, ccc. ecc. Pa1Teblw un libro di inchi,·sla ,.:o– t·iologica. uttcnta e i<(•ru1,olosa, come qncllc ehe ~i fanno, oggi. Mu via via che si procede nelh.1 lettura. la vivnciti:1 e la robustezza dello :-tile. la 1rn81-ionc con cui l'autore 1ra1ta i problemi dei suoi pprrocchiaui. la. critica i-evera e qualche volta violen- 19 contro le deviazioni dell'esercizio pas1oralc e contro le ingiustizie so– <'iali. la. foga sle&sa che Don Milani mette nella 1>olemica, ci dicono, che :a:i tratta di un altro genere di libri. Carlo Fal('oni l'lrn definito uu numi– fosto, i.l m,mifesto che potrebbe .~cr- 11frc alla nuova corn•nle del dcro d',1vanguardia 1 • Oou Lorenzo Milani cm arriv:110 a S. Donato. nel 19,17 nominatovi ('t11>pellano per aiularf' il ,·ct•<·hio 1>roposto e con l'in('nrico, avuto d11I vcs<'ovo. di rif'oslruire l'Azioru' Cat– tolicn c·he :-i cm sfa:-<·iata con le vi1- 1orie <'omuniste di quegli unui. l f•onsigli d1c riceve dnl proposto 80· no di adattari:.i ai tcm1>i cd all'am- 1,iente. ,, Il fallo di ,·enir a ml',($<1 è 1 ibidem.

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