Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959

Questa, i.1.1 succinto, la situazione che affiigge il popolo italiano e le divergenti prospettive che da essa si proiettano nell'avvenire. A questa breve rassegna son però necessarie due postille: la prima per osservare che tutte le soluzioni politiche che si sono sperimentate e quelle attual– mente possibili, sia di sinistra che di centro o di destra, si compiono sorto il segno della croce e cioè sot• to il dominio del partito cattolico che è il braccio del Vaticano disteso sull'Italia. Mentre in America, in lnghiherra 1 in Germania e in altri Stati moderni, i mutamenti. politici sono contrassegnati dall'alternarsi al potere di partiti contrapposti, in Italia qualsiasi cambiamento di poli– tica è sempre di colore nero, sempre ricoperto d'alla veste pretina. La con• bitazione nel partito democristiane, di posizioni inconciliabili, la molti– Incline di tendenze in contrasto che si agitano nel suo seno ch'è vista dai più come un segno di debolezza, co• stituisce invece la sua forza ed è ciò che la mantiene a galla nei più burrascosi passaggi della nostra po• ]itica. La forza di questo partito non è la chiarezza ma la confusione, 1a sua fortuna non risiede nel rappre– sentare una determinata soluzione, ma nel poter rappresentare qualsiasi soluzione con la massima disinvoltu, ra. In virtù di questo camaleontismo politico, dietro le mutevoli sorti del– le combinazioni governative, rimane costante il dominio del clero sulla società i1aliana che lutti i parliÌi si danno il turno a sostooere. Ciò av– viene anche perchè tutte le soluzioni che. si appellano di destra, centro o sinistra, non escono, iu realtà, dalla area degli egoismi borghesi. E que– sta è la seconda postilla alla nostra 134 breve rassegna: tutte le citate pro– spettive appartengono ad interessi parassilari e riecheggiano le lotte della giungla capitalista. Capitali– smo di Stato, capitalismo monopoli– sta e capitalismo privato si azzanna• no come belve attorno ai pubblici poteri e noi potremmo provare più ripulsione per <1uello che porta in groppa i fascisti (dietro ai preti) piuttosto che l'altro che porta i so• cialisti (sempre dietro ai preti), ma è pur sempre una lotta di Pirati per la divisione del reddito, ovvero del bollino depredato al popolo. Che differenza passa fra il governo Fan– funi ed il governo Segui? L'operaio risponde: il primo era il governo dei preti e dei padroni, questo è il governo dei padroni e dei preti. Risposta obiettiva, fotografica. Tutts-. la Cauna capitalista, lutto il parnss.i• tismo sociale è rappresentato sulla giostra politica. Si dice al popolo: sos1euiamo la grande industria e tul– ti avremo benessere; oppure: di– fendiamo Ja piccola industria cosi impediremo j licenziamenti; oppu• re: bisogna nazionalizzare, bisogna che lo S1ato controlli di piì1 per met• terc un po' d'ordine. E mute altre cose si dicono e si fauno, ma la sola politica che non si fa è quella del popolo. Il problema politico è tutto un problema irto di redditi e pro• fitti, proprietà e potenza, ma vi manca il problema più grande di lutti: quello del dirillo all'esistenza di coloro che non hanno profiui, nè proprietà, nè potere: la difesa del– l'uomo abbandonato nella giungla cnpitalisla. E' un problema che urge con esigenze chiare: blocco dei ]i. cenziau1enti sinchè non si sono a– dottate le misure più elementari per salvare dalla disperazione i lavora•

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