Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

titoli, ai disegni, e anche al testo degli articoli: questo, probabilmente, occupa meno del dieci per cento. E quanta parte dedicata alla D. C., al clero, alle ACLI, al papa, ai cardinali, ai vescovi, ai libri dei preti! sono già tanto importanti e pesan• ti, nella vita italiana, che se ne parlassero meno, almeno i giornali che fanno professione di laicismo, già ne diminuirebbero l'invadenza. Una curiosità sintomatica: a Milano l'edicola vicino all'arcivcscova• do tiene l'Espresso, assieme al Mondo, verticali, poco riconoscibili e in posizione scomoda per l'acquirente. Invece una rivendita allo sbocco del• la galleria fa dell'Espresso un mucchio alto un metro, fra i piedi dei c1ienti: e lo vende tutto. • •• f napoletani li frequento poco.• Quei pochi che sono capitati qui, sono ..... ancora un enigma, perchè mi riesce difficile capirli quando parlano il dialetto cd inoltt·e loro non capiscono me. Soprattutto le donne ciel po• polo hanno una mentalità assai ristretta; per esempio la donna della pu– lizia non ha ancora capito bene cosa faccio, e nonostante :.lbbia tentato di spiegarle un poco, sono convinta che non ha capito niente. Per fortuna questa non ha bisogno del mio aiuto. I più divertenti sono i bambini; quelli hanno una capacità enorme cli spillare quattrini e sigarette; dalla finestra dell'ufficio ho modo di godermela, certe giornate. Altra cosa che mi ha stupito, è che negli ulfici, se conosci qualcwio, anche lo spazzino, riesci subito a farti ascoltare; altrimenti fai delle cocle di ore per sentirti dire che devi andare ad un altro sportello. Ton ti dico poi in Prefettura; quando mi son Caua Corte, e mi sono spacciata per se– gretaria dell'Onorevole, allora tutti s'inchin:.lno, e riesco così a combinare qualcosa. Veramente in questi posti hai l'idea del servilismo; mi ci è vo– luto un poco di tempo, ma ora da per tutto iD\•ento ]e cose più strane, e passo avanti. Certo Napoli è una grande città, e diversa da tutte quelle che ho ,wuto moclo cli conoscere; tnllo <1uisuccede nella strada, le cose 1>iì1 strnnc e alb volte pili sconcertanti, per un occhio non abituato. Tutti urlano, sembra sempre che succeda il finimondo, e poi scopri che stanno semplicemente parlando dei fotti loro. I vigili, sono i pil, belli, fanno multe a tutt'andare che nessuno paga, perchè tanto un amico che le foccia cancellare l'hanno tutti. Ci sono un'infinità di divieti di sosta, ovunque; parcheggiare la nrnc– chiua è un vero problema, nrn la maggioranza delle macchine napoletane, ha un permesso speciale, che viene rilasciato solo a chi conosce qualcuno in Municipio. Per cui tu, povera straniera, lasci la tua macchina dietro a decine di altre, e quando torni trovi i1 biglietto del vigile; protesti, e lui 1 Palle lettere di un11 nostrll iunica stabilitasi da 1•ochi mesi n Napoli, per s,·olgen-i un lavoro sociale, stralciamo questi peni che ci .sembrano interessanti J>Cr earnllcriu::nc - con immc<liatcui, tli impressioni e di linguaggio - la vila nn1>0letan11(n.d.r.). 35

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