Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

questa a1}erlu1·a, in cui predomina la strategia dinamica, la quale com– pensa fronti passivi con altri attivi. In <111estaprospettiva soltanto c'è il icnso della politica Eutura, in cui 1] presente è dialetticamente collegato al futuro, il locale alrinternazionale. Comunque è una scelta che riman– da necessariamente al domani le conquiste che dovranno liberare ve– ramente le masse, che portano a– vanli <1uésta politica. L'altro gruppo, il secondo, è quello che possiede più chartces di ogni altro. Esso individua nell'auto– nomia il proprio centro llnimatore e intende autonomia dall'Unione Sovietica e per essa dal P.C.l. Quc– s10 gruppo h11 tatto 1a sua scelta or– mai e al lume degli avvenimenti fu. turi crea· la sua strada. Anch'esso prevede il JHOl}rio allineamento - autonomia relativa, dunque - ma non più con l'URSS, bensì con i la– buristi inglesi, i quali proprio que• st'anno hanno lanciato il proprio programma elellorale in cui la po– litica estera domina sn tutto. Ma essi hanno bisogno di alleati da con– trapporre all'America che preme. Il PSI in Italia sarebbe un ottimo alleato e ohretutto abbastanza pre– parato a cogliere una posizione di terza forza in politica estera: anche !e rifiuta l'equidistanza dai blocchi. Forse è tutto qui per questo gruppo, ma è certo che la scelta di un allea– to come il partito laburista Carebbe cadere quasi automaticamente la maggior parte de1le riserve della piccola borghesia italiana e forse a1lora il problema dell'alternativa, che oggi si pone teoricamen1e, po– trebbe avere il suo sbocco al pros– simo turno elettorale. I laburisti non governano forse in un regno? Resta l'ultimo gruppo, che non si identifica coi centristi, i quali sono iu reallit strei'tamcnte mescolati a lutti ·e due i gruppi già descritti. Questo in realtà è il più iuteressan. te poichè pili d'ogni altro è sensi• hilc alla situazione reale e attuale delrltalia. Su questo terreno gli uo• miui che 1o compongono sono i più preparati e quelli che forse possie• dono più degli ahri ((UCI lanto tli rapporti reali, suHìcieuti a render• li meno asl:ratti, meno poli1ici cioè. Sfortunatamente per loro le loro a– spirazioni sincere cozzano contro la realtà sia della situazione che del loro partito, nel quale credono come solutore, come ispiratore e come or• ganizzatore della riscossa, di cui a{. ferrano fauto spesso le vie reaLi. Si tratta di una mescolanza di iUusio• ne e di realismo, che si eludono spesso vicendevolmente, creando poi i disgustati della politica; impegna• I~ però nella fedeltil di partito. Questo è il qliadro che a parer noslro emerge dalla complessa fi. sionomia del PSI. La cosa è che più si esaminano davvicino le vie che conducono alla grande politica, quel– la capace di fare parlare i grandi quotidiani e di Care camminare le grandi masse di popolo, più ci si ritragga. Il rifiuto della politica di• venta sempre più certo, definitivo. Le strade della liberazione sociale non sono parallele a quelle; ne di– vergono nettamente. Ma questo è un'altro discorso, da J"iprenclerc in seguito. CARLO B1ANCIU

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