Volontà - anno XI - n.11 - novembre 1958

ristretti circoli socialisti e radicali in cui si era compreso come ciò che unisce o divide non sono i sani prin– cipi ma i problemi concreti e perciò lu necessitit di definirsi in rapporto a questi problemi. Mo l'in\'ito a se– guire la politica delle cose è caduto nel vuoto pcrchè se i partiti invece di chiamarsi cristiani o liberali ecc... si chiamassero agenti d' affari di gruppi monopolisti o di imprese sta– tali o di diplomazie straniere, trop– pi \'cli cadrebbero lasciando nudi gli interessi in gioco. Quella nudità bi– sogna coprirla per poterli presentare in pubblico senza offendere la decen– za e le grandi idee sono la veste au• stcra che ricopre l'arida nudità del– la nostra epoca. Che le grandi idee diano il colore ai partiti senza esserne il movente appare dal valore determinante che gli interessi internazionali ed inter– ni hanno per l'azione politica. Il primo problema che si sovrappose alle idealità storiche fu la scelt".\-fra gli opposti imperialismi che preval– gono nel mondo e questa scelta si dimostrò subito determinante nello schieramento politico. Da una parte i partiti che optavano per l'imperia– lismo stellato come baluardo al co– munismo, dall'altra i partiti che po– nevano la liberazione sociale dei prole1ari nel trionfo dello Stato-gui– da russo. E per un lungo cido <l'au– ni la situzione sembrò cristallizzarsi su queste prerogative di politica in– ternazionale. Tale rigido dualismo era <lebolmente variato dalla con– correnza fra governi di coalizione democratica e partiti di <lestra, gli uni tesi a dimostrare come il comu– nismo possa essere domato con ~i. sterni democratici. e gli altri intenti a<I' accusare la risorta democrazia di debolezza e imperdonabile tolle• ranza verso i partiti di sinistra e ad offrirsi ali' imperialismo americano romc for1:a di ricambio pii1 energica e risolutivo. Col tramutarsi però deJ. la guerra fredda in un sistema di ec1uilibrio internazionale e col so• pravvenire cli altri avvenimenti di portata universale come la crisi del colonialismo d'a una parte e la de– nuncia dello stalinismo dall' altra, J'ossequiosa fedeltà alle grandi po– tenze si attenuò da ambo le parti e presero respiro i problemi interni. Connessi al nuovo ordine di proble– mi aCfioravano da ambo le parti le tendenze volte a modificare lo stato di sudditanza alle centrali strnniere e [ar valere, pur nell'ambito d'egli obblighi iutcrnazionali, le esigenze– della nostra società. Nel seno della coalizione governativa affiorarono tendenze di iniziative autonome dal– la 1>oli1icndei blocchi per un mag– gior sviluppo della nostra economia, mentre nei partiti di sinistra si Cece sentire l'istanza cli una politica di classe, rilormista o ri"oluzionaria, sacrificata per tanti anni alle pro– spettive di politica i1llemazionale. Mentre nelle masse e nei quadri di– rigenti socini-comunisti il problema polilico interno si pone nei termini di conservazione dell'alleanza fra i due partili come sola prerogativa di unilà prolet.aria o nella denuncia di I.aie alleanza per la creazione di una nuova Iorza politica capace di in– serirsi nella direzione democratica dello Stato, oppure nella d'enuncia dcli:., vecchia alleanza per una ripre– ~a rivoluzionaria della lotta di clas– se, anche i problemi interni della noslra classe dirigente sono oramai emersi alla superficie e si possono ria~1mmere in tre punti: il proble– ma della democrazia, il problema 583

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