Volontà - anno XI - n.11 - novembre 1958

ccrne il secondo problema, che pur con uu altro as1>ello è ugualmente legato al comportamento individua– le, è evidente che solo il grado di rcsponsabilitì1 di ciasctmo 1mò assi– curare In soluzione migliore. Qual– che nostro scrittore propugnatore del comunismo liberl.ario, cioè del libero consumo, ha indicato che que• sta pratica implicavo due conclizio. ni: una gronde abbondanza di pro– dotti cd un elevata grado di coscien• za individuale. Questa coscienza individunle pare– va necessaria per evitare l'eccesso di consumo, lo sperpero. Ma è anche necessaria per assicurare un suffi– ciente livello di produzione. Si po• trcbbe, domani, razionnre equamen– te, con o senza moneta, (io credo necessario un sistema monetario) il consumo, e ciò eviterebbe lo sciupio. Ma se i lovorntori producessero di meno pcrchè hanno assicurato un certo livello di vita, la produzione diminuirebbe e le conseguenze sa– rebbero disaslrose. Le misure nutoritarie, praticate in Russia, non C'Ostituircbbcro un ri– medio, perchè esse sostituirebbero un parassitismo con un nitro, e ci condurrebbero alla dittatura di Sta• to. La sola solu.,.ione sta nel grado di coscienza e di responsabilità che avri1 raggiunto il 1>roletorinto. Quando Kropotkin, nella sua vi- contauo umano. Non 1i 1ratta di rilorn:ire t1ll111•rcmine11u del J>iccolo laboratorio, 1110 11011 bisogno rendere disumnno il lavo– ro. Ln tecnica è oggi sufficientemente 11ro• greclita pcrchè anche nelle imprese medie si 1>01111 assicurare alla 1ocic1ù il ncccua• rio scnaa correre il rischio di uccidere nei J)roduttori la coscienza del proprio TaVoro e quello che essi ra1111rcse111ano nell'ingrt1- naggio generale. 616 i;ione a volte romantica della rivoh1- zione, scriveva nella Conqui-!Jta. del pane che i lavoratori produrrebbero certamente- con entusiasmo, pren• dendo come esempio lo sforzo dei conladini francesi durante la rivolu– zione del 1789-1793, Caceva un con– fronto discutibile. I contadini fran– cesi, dei quali egli parlava, lavorava– no delle terre di cui erano diventali 1>roprietari, per ottenere dei prodot• ti che essi stessi vendevano. Se, la– vorando di meno, avessero avuto gli stessi benefici, se non avessero nvnto il possesso della terra, è probabilC' che avrebbero lavorato molto di meno. Per tulle queste ragioni, è neces– sario sviluppare nei lavoratori in– nanzitutto con il nostro esempio, il senso della loro responsabilitì1. Qualsiasi forma di organizzazione, fosse anche la pili perfclta, lallireh• be se vi dominasse l'irresponsnbilità. Il problema d'ella responsabilità è. dunque, molto piit vosto di quello del determinismo con cui si giusli– fica l'uomo che ruba o che uccide. Bisogna studiare <1uelproblema dnl punto di vista della vita individua– le e sociale. Se tutti gli uomini ~i giustificano in anticipo quando non (anuo il proprio dovere e si dichia– rrmo irresponsabili quando non as– solvono i loro compili, In loro libe– razione è impossibile. Ma se gli stes– si nomini non si assolvono di fronte alla loro coscienza, e si senlono re– sponsabili di un compilo loro e san– no che vi sono certamente delle ri– percussioni sociali in seguito al loro comportamento, e hanno Jn forza di agire coerentemente, il cnmmi.no della libertà sarà aperto ali' umn- nità. GASTON LEV,\L

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