Volontà - anno XI - n.11 - novembre 1958

<1ucsto odia l'assoluto e comprende che tutte le cose non hanno che un valore relativo. Anche Dorothy Thompson lo com– prende. Per <1nesto parla d'un nuo– vo spirito che deve formarsi negli esseri umani per creare i rmlimenti d'un mondo nuovo dopo il rosso di– luvio. Paragona l' attuale catastrofe alla decadenza di Roma e prevede « il crollo d'islituzioni, valori, clas– si, sistemi economici e politici ». Pe– rò questa prospettiva non la rende pessimista; al contrario, guarda con tanta maggiore speranza all'rwveni• re. E' incoraggiante, in <Jncsto tem– po tenebroso. Ha ragione <1uandodi– ce: « La terribile e drammatjea con– traddizione del nostro tempo è che in lui esiste molto di cattivo e molto di buono; è l'epoca dellu dispera– zione, però anche l'epoca della spe– ranza ». Parole belle e nobili, che possono risli, <1rele anime stanche, che han persa la fede in un avvenire migliore. Però lo spirito che de,•e formarsi in noi, uon sarà quello del passato, ma quello del futuro. Un vecchio può pensare alla sua gioventù con muta nostalgia, ma non tornerà ad essa. Così come ha vissuto la sua propria vita, deve morire In sua pro• pria morte. Dopo la gran catastrofe delle guerre napoleoniche ccntìnaia e migliaia di giovani artisti, filoso– fi cd cx-rivoluzionari. andarono in pellegrinaggio a Roma per tornare nel seno della Chiesa. E ,,i Lrovaro– no, non il Dio che cercnvnno, ma In « Santa Alleanza » della reazione sociale, il dominfo di l\fettcrojch, 600 che sostituj Nnpoleone e Cece della Europa un cimitero iutellettnale. Solo le rh•oluzione del 1848-49 sop– pressero quest'ostacolo e dettero ai popoli nuove speranze. Persino l'idea piì1 fecondu può e– saurirsi nel dogma morto, non solo nella religione, ma anche nella scienza, nella filosofia, in ogni do– minio della vita spirituale. Solo lo spirito libera, il dogma lega. Dove lo spirito sospende In sua atti\'iti,, comincia In servitù volontariu inca– pace d'ogni rivolta. Il dogmatico si fabbrica le proprie catene e rende pili facile l'opera dei tiranni. S'a– datta alle cose date e rinuncia alla aspirazione :i.Ilaverità; dimentica la sua dignità di uomo. Il mondo è ap– peso a lui come una pietra al collo, giaechè cessa di sentirsi come mia parte dell'eterno movime1110di tut– te le cose che non conosce 1nmti morti. Dorothy 'fhompson ha ragio– ne quando parla d'un nuovo spiri– to, che dà alla nostra vjta nuovi va– lori spirituali e materiali, e impre• gna tutte le nostre aspirazioni d"un nuovo afflato di gran sensibilità eti– ca. Importa poco il nome che gli si dà, purchè si comprenda che essere– uomo vuol dire essere un combat– tente entusiasta. Solo crea nuovi va– lori chi non si smarrisce nel labi– rinto dei concetti d'el passato e vede nelb libertà l'unico valore della vi– ta. Però l'elemento nuovo di cui ab– biamo bisogno sta davanti a noi, non dietro. Ad Oriente sorge il sole, ad Occidente tramonta. ·Ruoou· RocKEn

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