Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

Ed anche questo leslimo11io della ,;rundl.! follia dei nostri tempi. Senz'accorgerci le riflessioni del nostro compiJgno sull'Esposizio11e d, Bruxelles ci hanno preso la mano e portato molto lontano. Se qualcuno ci chiedesse Qra di tirare le conclusioni di questo discorso saremmo bene imbarazzati. Non sianLO pari-ili con l'intenzione di dinLO• strare per l'ennesima volta l'incapacità dei governi e di chi ha responsa– bilità direttive in un paese, anche se dai fatt.i cittJti esstJ risulta evidente. E neppure, come nelle favole, era nostra intenzione di tirarne una murale perchè la morale fa pensare alle prediche e noi, che non siamo migliori degli altri, non ci sentiamo in diritto di tenerne a nessuno. E poi ciascuno deve fare il propria mestiere. Lasciamo, dunque. ai preli, il fare le predi– che poichè in questo campo lwnno dimostrato di essere degli 11 specia– listi». Abbiamo parlato perchè sentiamo di vivere in iin mondo senza pace; cmzi percliè sappiamo che se sfomb ancora vivi lo dabbia11w c,d una for– tuita o fortunata circostanza. E se ciò può accadere, se dei feroci adii .si scatenano. se ci so,w uo– mini, nwltissimi. che, nel secolo ,lel progressu, muoiono ancora di /cime, è perchè la 11wggioran:::.a della gente (I sta a g1wrdare >). Et! i pe/!,giori mali del nostra secolo sono l'indifferenza e lo sonlilà morale. E non vogliamo, in nessun modo, essere complici dei silenzi, dell'io• differenza, dell'insensibilità dei nost.ri tempi. Ma abbiamo parlMo anche perchè siamo convinti che ogni voce . .se è sincera ed in armonia con tutta una vit", per nwdestu ch11sia, Jw la pro. babilità di aument.are quelle ecce:::.ioni-individ1wfi di cui c'è tanto bisogno per scuotere il conformismo, l'indiOerenza e combaltere il malcostume. Se è vero che durante il fascismo, per citare un pf:.riodo vicino e, noi nella sto• ria, quei pochi- che osarono dire di no o/ padror1e di c,lloru. riscatlororw l'ignavic, dei più, dev·essere allora anche i;ero che chi resiste nlle follie dei grandi. chi si sottrae aU'ubbidien:::.a dei politici e dei preti. chi combatte conl,ro pregiudizi ed errori, com.pie. sict pure in un modo modest.o e micro• scopico. una sua funzione sodale. Questo, almeno. costituisee la 11oslrafede. ed è per questo che continuiamo il nostro lavoro di sempre. V. ADULTERIO ~i ~a che, 1an10 11ell'opi1ùone pubblica quan10 nel C. P. irnliano. l'adulterio della Jonua è maggiorme111e riprovato e co11da11nn10di quello dcJl"uomo. La ragione è che la donna adultera può introdurre un figlio, che purtroppo riceve l'insulto di ba;;1ardo nella fomiglia in cui arriva e quesro è sommamen1e scandaloso perchè. ~econdo i canoni della morale familiare conformista, (!anneggia gravemen1e la figliolanza legillima. Ma la donna per avere quel figlio ha avulo bisogno della cooperazione di un uomo che se ne esce bene dall"affare sO!ta1110percbè la natura non lo ha reso atto 111 concepimento. Quanti pregiudizi sono codificati e quanto e immorale una mornlc che ha due pesi e due mi• sure per la s1essa azione, e persino vef'io quel miracolo della nalun1 che è il bambino. 517

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