Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

E' evidente che un incidente come quello accorsogli e le condizioni fi. siche nuove in cui lo aveva lasciato non pote,•nno non influire sul suo carattere e sul suo stesso modo di pensare, su tulle le sue idee e ~ suoi sentimenti. Un uomo che d'eve vive– re rinchiuso quasi sempre in una camera non può arrivare a giudica– re la vitn come un uomo che si muo– ve ed ha frequenti contatti con il suo prossimo; egli è costretto a ripie– garsi molto su se stesso. Qualcuno infatti scdsse, che qualche volta vi è, nella perversità, nello sprezzo e nel disprezzo di Remy de Gourmont, qualche cosa di un monaco ardente costretto alla clausura. Non ostante queste limitazioni, perchè tali veramente erano, l'opera di Remy de Gourmont è stata pode– rosa, particolarmente imporrante perchè arricchita da grande libertà di spirito, da indipendenza di giu– dizio che l'hanno sempre distinla. Egli aveva una qualità molto im– portante, perchè rara, ed era quella che lo portava ad amare la JiBertà e l'indipendenza così care a lui, an– che negli altri. Egli è stato un vero fanatico della libertà e la difese sem– pre accanitamente contro gli avver– sari e contro gli amici stessi se era necessario. Libertà nell' arte, nel pensiero, nella vita individuale, so– pratutto nel politico e nel sociale. Come tutti gli uomini anche Re– my de Gourmont amò molto, e tut– to l'amore che per la sua disgraziu non ha potuto riversare su una don– na, l'aveva dato ai libri. Un giorno che suo fratello J ean gli prospetta• va la possibilità di un pericolo cli in<:'endio della sua libreria, egli ri– spose che in verità preferiva morire piuttosto che vedere sparire le sue carte, i moi Hbri e i suoi archivi, poichè egli viveva coi libri e per i libri. La qualità che maggiormente col– pisce in lui è quella stessa che qual– cuno ha creduto intravvedere eSs'è– rc un suo difetto: la molteplicità delle vie seguite e degli studi in- 1rnprcsi, perchè è qualità vera in lui e dà valore alla sua opera, quello di non essere and'ato per una sola via, d'essere sceso in tutti i campi portandovi sempre almeno una in– terpretazione originale dei fatti. E proprio in questa sua particolarità noi possiamo trovare la ragione per cui la sua opera continua ad essere viva, non solo secondo il tempo in cui essa è stara scritta ma anche se– condo il nostro. Inattuale dunque, dirà quafi!ùno, è stata tutta la sua opera. Forse. Ma i I suo pensiero e l'insieme del– la sua opera rimarranno vivi ap– punto perchè ha avuto il genio di cogliere nei fatti quella « pretesa inattualità » che li rende eterni e questo anche a proposito dei latti più effimeri che egli ha rilevato, in– terpretato e commentato, e che noi troviamo stupendamenle riassunti nei suoi Epilogue,. Di lui scriveva la notn scrittrice Crancese Rachild'e che gli In vicina per lunghi anni alla rivista /ltercu• re de France: « curioso di tutto, si ritirava nella sua torre d'avorio por– iando con sè un mucchio dei piì1 singolari rottami; fu, per un certo momenlo, il geniale straccivendolo della storia, poichè non trascurava nulla: il dettaglio, per lui, racchiu– deva il lutto, il che è possibile sola– meutc per il cercatore che portasse l'uncino d'acciaio del giudizio >1 co• sì come lo possc<lcva hu. Uco FEDELI 547

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