Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

sezione veetiario; sezione urbanisti– ca; sezione trasporti; sezione istru– zione; sezione asili e collegi; sezio– ne invalidità e vecchiaia; sezione tu– ristica; sezione divertimenti; sezio– ne sanitaria; sezione ... cimitero. L'uguaglianza dei cittadini, a co– minciare da quella economica (e beninteso non soltantto nei diritti, ma anche nei doveri) pone il lavoro quale .obbligo generale. E il Ia"oro è lo strumento base della riccliezza collettiva, come del resto nella no– stra società, ma con In differenza che nella città-giardino non v'è bisogno di soprastrutture finanzinrie. Onora. ri, stipendi, paghe, salari (che in– tanto nella nostra società sono il marchio distintivo del classismo) non sono nitro che cquh•alenti d'un lavoro; mentre noi abbiamo già ci– tato il Proudhon, sostenitore dell'a– bolizione della moneta e dello scam– bio diretto dei beni col lavoro. Appena di siuggitn ricord·cremo a questo punto (avendo già parlato del commercio propriamente detto e delle sue degenerazioni al.traverso il cosiddetto affarismo commerciale) d'aver accenato a un'altra ·varietà di parassitismo, che è il varassitismo legislativo. Sviluppando l' insegnamento del Proudhon, avremo inoltre occasione di esaminnre anche il varassitism.o commerciale in tutta la sna mostruo– sa orditura, mentre qui basterà per ora sotlolineare che la comm1ità del– l'av\'enire, intesa come azienda di produzione e consumo, usu{ruirà d\mo straordinario apporto di Iorze lavorative, ottenute con la sempli– ficazione della circolazione della ric– chezza, la quale nella nostra società: è attuata come è noto rnedianlc l'e– sercizio <lei commercio. 502 Per effetto dell'uguaglianza ero– nomica, vista anche naturalmente come benessere economico, o liber– tà dal bisogno, ogni cittadino dispor– rà d' una abitazione indipendente, anche se per ragioni d'economia l'a– bitazione sarà ricavata da edifici in comune - grandi, mcdi, piccoli - secondo le esigenze collettive. D'al– tra parte il totale d'ella produzione in genere sarà propor1:ionale al ,,o. lume di capitale - lavoro che i cittadini nel loro interesse saranno disposti a prestare, sollevati in ciò dal contributo della meccanizzazio– ne, e particolarmente dall'avvento dell'automazione, che mentre nella nostra società è un'incognita, nella società dell'avvenire sarà un sicuro mezzo di prosperità e di riduzione del lavoro umano, a beneficio di tutti. Ma se ogni cittadino - uomo o d'onna - è obbligato al lavoro - ciò che implica assenze più o meno lunghe dall'abitazione - in che mo– do si 1>rovvederà alle cure dell'in– fanzia e della vecchiaia? Tale domanda sottintende che vec– chi e bambini continuerebbero a vi~ vere in casa coi parenti. Ma ncll.t comunità dell'avvenire ciò non è prevedibile, non solo per la neces– sità generale del lavoro, ma anche pcrchè vecchi e bambini hanno esi– genze particolari, presso a poco co– m'è per gli ammalati, i qunlì lascia– li in casa piultosto che ricoverarli in ospedale, nella maggioranza dei casi si trovano a disagio, mettendo anche in imbarazzo il normale an– damento della famiglia. Non occorre dunque specificare. che all' i.nianzia e alla vecchiaia provvedono appositi istituti, i quali in organismi compatti come le co-

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