Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

cui le differeuze, rnlora, possono es– sere forti. Per di pili manca quasi sçmpre l'indicazione del metodo con il quale viene rile\•ato il fenomeno; ad cccczioue di quando, nei casi di confronli iutcnrnzionali, l'esplica– zione della diffc1•cuza torna a van– taggio dell'URSS. Per l'esatta compreosione dei dati pro capite e dei limiti della loro va– lidi1à occorre accewiarc al problema della popoltizione sovietica. Secondo una stima n(ficiale, nell'aprile del 1956 gli abitanti dell'URSS erano 200,2 milioni; calcolo basato, proba– bilmente, su questi elementi: nume– ro dei passaporti interni, di cui ogni adulto dovrebbe essere dotato; na– scite e decessi; popolazione scolasti– ca, emigrazione ed immigrazione; ma tali registrazioni, obbligatorie dal 1nmto di. vista legale, nou pare che siano tenute con la dovuta esat– tezza e regolariti1, per ammissione della stessa stampa sovietica. Le sti– me effettuate da esperti occiàentali, in\'CCe, contano, per quell'epoca, al– meno 215 milioni e sono fondate sul numero dei rappresentanti politici (1 deputato al consiglio supremo, o– gni 300.000 abitanti) e sul tasso natu,– ro.le d' c1um.ento clella popolazione (17,5 per mille, costituito dal 25%0 di nati meno il 7,5%0 di morti). Ap- 1>licando questo tasso ammo ai 200,2 milioni, stimati ufficialmente nel '56, si avrebbe ora uu totale di 207,3 milioni; che però contrasta con i 219,3 milioai, che risultano molti– J)licaudo lo stesso saggio d'aumento ai 215 milioni della valutazione occi– dentale. I 12-15 milioni cli differenza tra il probabile minimo e il probabile massimo sono un scarto sensibile agli cffelli della determinazione dei clati 478 pro capite, specie per quanto riguar– da i consumi, i servizi, l'assistenza sociale e sanitaria; ecc.; per cui va tenuto presente che, essendoci nelle righe seguenti fondati sui 200,2 mi– lioni di stima ufficiale, le cifre pro cupite risultano, probabilmente, su– periori alla realtà. La differenza è anche notevole agli effetti della sml– divisionc della J>Opo!azione fra ru– rale e urbana e della valutazione elci reale grad'o di inurbamento e di in• dustrializzazione: nel gennaio del 1956 la popolazione urbana era uffi– cialmente valutata a 72,6 milioni, (pari al 36 1 25% del totale), cscluii i 14 milioni d'abitanti dei villaggi di tipo urbano; ma essa diventa 77,9 milioni se la stessa percentuale viene applicata ai 215 milioni del totale miJ1imo s1inrn10 dagli occidentali. Comunque, fra il 15 e il 22 gennaio dell'anno 11rossimo sarà · tenuto il nuovo censime11to (a vent'anni dal precedente), per la cui attuazione saranno mobilitate 600.000 persone; cosi che avremo una risposta pili probabile ai nostri interrogativi. Ho compreso, in questa nota, al– cune notizie che possono sembrare di pura curiosità ma che hanno, a mio avviso, lo scopo di mettere in risalto dei precisi punti del grande quadro sovietico nonehè talune informazio– ni di nalurt1 apparentemente troppo tecnica: e ciò quasi per forza mag– giore. Poichè una delle caratteristi– che sostanziali della stampa sovieti– ca è l'inesistenza di trattazioni d'e– conomia (teorica o pratica) del tipo di quella occiclentale: in sede teorica si hanno soltanto ritritumi del pen– siero marxista e leniniano; in sede ap1llieata, soprattutto per quanto ri. guarda i problemi nazionali, il di– scorso è sempre specificatamente tee-

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