Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

cevano un ricco commercio di lane con la fonicia Tiro, la varietà meri– nos (« ovis arkal hispunica »), ori– ginurin delle steppe dell'Asia cen– trale, è introdotta in Sardegna (ed in tutta l'Italia meridiouule) e suc– c·c:;.sivameute in Francia e Spagna, dove un magistrato addetto al con• trollo della transumanza. ovina, DQD Meriuos, le darà il suo nome at– tuale. Con la merinos la lana diviene il secondo prodotto apprezzatO della pecora e questa razza pregiata di– verrà predominante sulle altre infe– riori; a tal punto che la Sardegna resta oggi il solo paese dove essa ab– bia conservati i suoi caratteri pri– mitivi. Quando la Sardegna cade soprul– fa11ad,ai cartaginesi e subisce le ter– ribili repressioni di cui parlano gli s1orici del tempo, tutta l'economia fa un gran passo indietro e, special– mente nelle zone interne dell'isola divenute il rifugio dei non confor– misti, la pastorizia si svilupperil (contemporaneamente al handiti– :-11110) divenendo nuovamente noma– de e praticamente privu di un com- 11lcmcnto agricolo. «: Gli Ilienses allontanaronsi dai conquistatori cartaginesi ed intana– ti uelle rnontagne e scavati sotterra– nei nbituri, la vitn sos1entarono col rruuo delle greggie: larga ebbero quindi copia di vitto, e il latte, il <·11cio e le can.ii diedero loro baste– vole nutrimento» - scrive Diodo– ro Siculo. La causa di questa involuzione e• <·onomica va ricercata sia nel fatto c-he i terreni meno ricchi dell'inter– no non potevano da soli nutrire In ~rnndc massa clf'mografìca ivi <·011- centratasi, sia J>Cl'chè i fuggiaschi crnuo costretti a couservare i loro mezzi csscuziuli di produzione nei loro [rcqucnti spostamenti, necessari 1>er sCuggirc ni rnstrcllamcnti (che diverranno particolarmente minnc• ciosi sotto l'occupazione romana) e che in questo senso un gregge era da preforirsi ad un campicello. Con il luttc che restava dopo il quotidiano consumo familiare (le capre et·imo prescelte per questo) i sardi indipendenti fabbricavano Wl formaggio casalingo che, secondo il satirico Novio, non pote,•a essere conservato (si trattava insomm:.1 di una specie di ricotta). Certo é che prima dei romani l'elaborazione del formaggio cru pila scadente in quan– to si effettuava bollendo semplice– men1e a fuoco le.1110 il latte i11aci– di10. 1 romani (le prime notizie risal– gono al 58 a.C.) impiegarono per ,,rimi il caglio vegetale (latte di. fi. d,i) e quando anche i sardi sfrutta– rono questo nuovo metod'o il for– maggio snrdo divenne famoso e non poche varietà, la cui fabbricazione è oggi completaruentc estranea nlln Sardegna, sono pertanto di origine sarda, Del resto pita che di una questio– ne commerciale, divenula veramen– te im1>ortnnte solo a partire dalla :-1econda metà del secolo 19.mo , si tratta di una necessità vitale in quan– to il formaggio cm ed é, insieme al pane ed alle castagne, l' alimen• to fondmncntale della popolazione sarda. Accanto ai snrdi indipendenti, forzatamente pustori, esistevano le popolazioni <lelle zone costiere cd i111nme<lie formate da una minorilìl 449

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