Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

rico e sempre meno realistico. Fa– scismo, monarchismo, liberalismo, appartengono al passato ed in que- 1Jt1ultima decade han dimostrato a sufficienza di non sapersi inserire nella nuova realtà. E' fin "troppo chiaro che se nuovi rovesciamenti autoritari ci dovessero travolgere ei:i• si non avrebbero più queste vecchie insegne logorate dal tempo, pur as– sorbendo le forze che dietro di esse si muovono. In questi vecchi tronco– ni del passato v'è tutta la storia del– la nostra classe dirigente, dall' Ita– lietta cli lor signori a quella impe– riale, dal liberalismo al fascismo e monarchia come tratto d'unione che han legato nel tempo le due diverse esperienze. Essi sono il cadavere in decomposizione del passato, un ver– miuaio di ostinati tradizionalismi, di tenaci risentimenti di opportuni– smo e ipocrisia. E l'ipocrisia piì1 grande è certamente il partito libe– rnle, perchè non si può ammettere la buona fede in chi vorrebbe an– cora legare la causa della libertà al capitalismo corruttore e mono– polista. E' passata l'etit deJl'inno– cenza in cui si poteva sinceramen• te credere l'economia capitalista una manifestazione concreta delle libertù umane; oramai i nostri si– gnori han gettato da tempo la maschera, si sono da tempo libe– rati dai termini rivoluzionari e ri– sorgimentali che han dovuto usare alle origini. E lo dimostrano ancora oggi soneggendo con lo stesso brnc- 426 cio che sorreggono i liberali anche gli altri partiti della destra lascista e autoritaria. Ma li sorreggono con scarsa convinzione, guardandosi in giro con la speranza di trovare qual– cosa di meglio. Non si sono neanche preoccupati di nascondere la loro sfiducia nei contrastanti sacri prin– ci1>i separatamente sbandierati in tutti questi gruppi politici (quattro, per la precisione). Cos'era infatti l'invito alla loro unificazione per la grande destra se non un invito a mettere una pietra tombale su tutte le nostalgie e su tutte le idee del passato per occuparsi in modo più dinamico e positivo del presente? Gli affari sono affari e i vecchi ran– cori antipartigiani o razzisti o il sor• riso stereotipato di un re in esilio o il il rinvenimento di una libertà logorata dall'uso, non giovano più ai padroni del vapore, possono u– nirli ancora occasionalmente come materiale di combustione, ma occor• re una direttiva nuova, aderente ai nuovi problemi. Ma le grandi trovate politiche e gli uomini della provvidenza non si possono otteuere su ordinazione; matureranno dalla situazione, perchi": - come abbiamo visto - il pericolo di nuovi regimi assolutisti è connatu– rato alla stessa società ed avrà sem- 1>re via libera fioehè il popolo non avrà ritrovato se stesso nella solida– rietà operante e nell'azione rivolu– zionaria. ALBERTO MORONI

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