Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

nulla a che fare coi comunisli e che rinunziava senz'altro ai loro voti). Le elezioni ebbero luogo, in gennaio, con un risultato assai ambiguo, in quaulo ognuno dei lre partili dichiarava di aver riportato la maggioranza dei voti: :finalmente fu deciso di ricorrere alla decisione del parlamento ove poi i conservatori si allearono coi liberali per impedire l'ascesa al potere del partito rivoluzionario. Quest'uhimo infatti caldeggia la spartizione della terra tra i contadini, una moderna legislazione sociale operaia, la giornata lavorativa di otto ore, le ferie pagate, l'assicurazione per le malattie ... mi– sure queste, naturalmente, assai invise ai com;ervatori e alla stragrande mag– gioranza dei liberali che appartengono alla classe possidente, <(Uauto mai ostile alle riforme sociali: neppur questo nuovo governo riuscirà però a .sopprimere completamente la costituzione clemocralica prnclamala nel 1945 dopo la caduta della dittatura di Ubico. Un tratto caratteristico della politica dell'America Latiua è certo l'ac– cusa di comunismo rivolta indiscriminatamente a tulti i partiti progressi– sti, un comodo espediente, data la quasi generale impopolarità del comu– nismo, per schiacciare gli avversari. Le grandi agenzie di stampa diffon– dono all'estero queste false interpretazioni, rendendosi così responsabili delle più pericolose manovre di misti6eazione dell'opinione pubblica. Nei paesi che ho visitato sin ora il movimento comunista è assai debole: a Pa– nama non esiste quasi, e in Columbia è un fenomeno di scarsa rilevanza: in nessun luogo comunque è cosi forte da accreditare ii timore di un colpo di stato: ciò che si scrive quindi del cosiddetto pericolo comunista è di regola esagerato ad arte. Quando mi trovavo in Guatemala, scoppiò uno sciopero di fcrro,,ieri ( da notare che le Cerrovie appartengono a una società nordamericana): il personale richiedeva un aumento di salario del 50% che la società rifiu– ta,,a: il governo si mantenne neutrale, considerava, da un lato lo sciopero come illegale 1.uaesercitava, dall'altra parte un'azione persuasiva sui pro– prietari nordamericani per soddisfare le richieste dei lavoratori, sin che si venne a un compromesso. Come è noto, la Uniteci Fruii Company possiede in Guatemala grandi. piantagioni di banane: ho visitato la moderna « città delle banane >), Ti– quisate, di circa 10.000 abitanti, costruita dalla Fruit Company: tutto ap– partiene ali' impresa, le stesse abitazioni degli operai, i negozi ... questa grande società può permettersi il lusso di pagare regolarmente i salari agli operai, mentre i piccoli proprietari di piantagioni non sono in grado di ga– rantirlo. La U.F.C. ha costruito scuole e paga gli insegnanti, ha edificalo ospedali con moderne attrezzature quali non si sono mai viste in Guate• mala e persiuo Chiese e locali di riunione 1~er i lavoratori: c'è anche t:.n sindacato che viene però additato dalla libera confederazione del lavoro come (( lega gialla >i in quanto i suoi leaders dipendono direttamente dalla U.F.C .. La Compagnia pubblica uu giornale mensile per i lavoratori, di– rello abbastanza bene da uno specialista e distribuito graluitamente in una edizione di 13.000 esemplari dei quali sono pochi però quelli letti in <ruanto la maggioranza dei lavoratori consiste di analfabeti. 342

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