Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

una stanza di modeste proporzioni, gremita di uomini animati, attivi, febbrili. L'aria che vi si respira è afosa, unta di sudaticcio. Ogni cin• quc minuti una barella entra cd una esce. I barellieri spogliano i malati che devono prendere il bagno e ri– mettono gli abiti a quelli che lo hanno fatto. La vasca è a raso terra e viene per metà riempita attraver– so un tubo di rame che vi cola l'ac– qua sorgiva. Durante le ore dei ba– gni l'acqua è torbida, stagnante, e tuui, tubercolotici, piagali, cancero– si, paralitici, vengono immersi, uno do1>0 l'altro, nella stessa acqua. In quell'acqua si tuffano anche i sani: 1>cllegrin.i, « brnncnrdiers » e perfino medici dei convogli, venuti al servi.do degli ammalati. Pare che immergersi dove sono passati corpi devastati dal male sia prova di fe. dc, come se Dio avesse comandato di fare il baguo neJl'acqua sporca e inietta che può anche essere nociva alla salute. Alle risen 1 e e ai dubbi, i Ccdeli rispondono che all'esame microscopico l'acqua dei bagni ri. suita carica di germi di tutti i tipi ma privi di ogni vimlem:a. Ecco un altro miracolo da aggiungere ai già troppi che Lourdes diffonde! Tuttavia sembra frequente che al– cuni sani ritoniino nmmala1i per conlagio. Le statistiche dei bngni in mio possesso si riteriscono ai soli anni 1953-1954, ma possono servire di in. dicnzione: nel 1953 il numero dei bagni fu di 209.832; nel 1954 rag– giunse i 300.438 di cui 219.238 pel– lep:rine e 81.200 pellegrini. I bagni di Lourdes contraddicono tnll(" le norme dell'igiene: sono un focolaio d'infezione. e nou a caso i medici di Francia risposero unaoi- 324 mamente al referendum promosso da Jean de Bonnefon giudicandone uti. le la chinsura. Conclusione Lourdes è una testimonianza che dice a qual punto possa giungere la Chiesa per dominare sulle co– scienze. 1\fa non è l'unico abbaglio per l'muanjtà credula, non è se non il maggiore, poichè nel mondo, in diverse gradazioni, la stessa cosa si ripete mip;liaia cli volte. Basti ci.tare U1 Italia Santo Antonio da Padova, Ln Madonna di Loreto, San Genna– ro, Caravaggio, Oropa, Treviglio, Landinara, Puntigliatc ccc. Solo la chiusura di simili santuari potrebbe porre un argine alla su– perstizione. Ai credenti, agli amma. lati, cui si verrebbe a negare di ri– correre ad una J)Ìetosa illusione, noi risponderemo, a conclusione di que– ste note. con le parole di Emilio Zola, scritte nel suo celebre romD.U– zo « Lourdes »: t cosa pcricolo.•a e codarda la,<Jciar ttu,isi.•tcre la supcrsli::.ionc, cd il tol• 'crarla: l'ncceuarfo è u,r, vrovocarc l'eterno ritorn() dei secoli irifclici. Essa rende [,ace/,;. cd ebeti, e l' eredità di quella debolc::.:.a de– uola produce delle generazioni u– mili e timorose, dei. povoli docili e degenerati, facile preda ai potenti. del mondo. Si sfn,ttano e si deruba-– no i popoli che hanno m.esso tutto lo sfor:o della loro volontà nella conauista di un'altra vita. Non sa• rebbe meglio, quindi, aver l'mula· eia di operare .'11tbitoe bnttalmente l'umanità in pena. chiudendo le ,llrotte miracolose. dove e.ua va a singhio::.::.are, e rendendole così. il coraggio di vi'.vere la vita vera?

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