Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

ANNO Xl n. 5 Maggio1953 1° MAGGIO 1958 LAVORATORI! Ad ogni sorgere di Primo .Maggio par splemlcre i11 cielo il gene– tliaco ,leJla Liberti!. 111questo anno guata per la Terra una orrenda minaccia; in pari tempo sorride una promessa gaudiosa. La minac– cia ciel rogo totale i;ulla Terra; la promessa (la certezza) cli un do– mani di Eden, se il megaton nucleare saril applicalo al Lavoro. LAVORATORI! Dice il Primo Maggio: Jo Stato è l,allra lupa dautesca che dopo il pasto ha pili fame che prima. Lu Stato uou è la so,·ielit; non è eco– nomico; non è tecnico; non è pacifista; non è educatore; non è umano. E' creazione antidemocratica, militarisla. imperialista. Le rivoluzioni riuscirono talvolta a placare il moslro. Ma guai a non vigilare: guai ad illudersi di conquistarlo. LAVORATORI! Questo Primo Maggio si incontra in Italia nella giostra elello– rale. Noi non fummo degli ultimi a batterci contro il Cascismo, che sequestrò per sè Ja libertà del voto. Ricordate i nostri Luceui. Schirru, Zamboni, Shardellotto .. l\fa libertà di volo non implica ('e• cità di chimere statolatre e parlamentari: ciò che, in questo decen– nio, ha impretato la Repubblica; ciò rhe ~a umilialo l'antifascismo; ciù che ha diviso voi in sindacati rivali; ciò che ha demoralizzato i deboli ed lia deluso l'attesa di una « Repubbliea del Lavoro >L Ciò clw però uon ha deluso gli scam11ali ria Piazzale /..,oreto. LAVORATORI! La voce del Primo l\faggio vi richiami al pro-memoria deJla Pri– ma [nternazionale: l'emancipazione dei lavoratori (braccio e mente) sarà opera dei lavoratori stessi: non dello stato; non della Chiesa; non dei Parlamenti; non dei politicanti. GLI ANARCHICI 22:;

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