Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

tro l'Anarchia Li metti semplicemen– te dalla parte del più forte. Forse manco di carità e ti giudico ingiustamente. Ma allora perchè sei contro l'anarchia, e sei tanto per un governo a cui corrispondano dei governali, volenti o nolenti, perchè sei un cosi accanito sostenitore della costrizione? Se sei sincero devi am– mellerc che è perchè, quando pensi alla costrizione, pensi a certa gente che proprio ne ha bisogno. La CO· strizione la vuoi per gli altri. Tu sei una buona persona e quindi per te non occorre. Tu sai qual'è il tuo do. vere e non c'è bisogno che nessuno te lo imponga. Se c'è qualcuno che te l'impone ed è più Corte di te, l'ac• celti subito ed ecco che di nuovo non c'è pili bisogno che nessuno te lo imponga. Qual'è allora il dovere po– litico e sociale come tu lo intendi? Analizzalo bene e vedrai che esso è appunto l'esercizio della costrizio– ne, il costringere gli altri a fare il proprio dovere. Non sei anarchico perchè vuoi comandare o, se non proprio comandare, decidere e pia– nificare. Le tue intenzioni son buo– ne: tu vuoi decidere del bene degli altrj. Ma chi tu sei per decidere quello che è bene per me? E se io non son capace di decidere quello che è bene per me, posso ancora chiamarmi uomo? Voglio essere sin. cero anch'io. Rigetto l'archia, rigeL• to il comando, perchè se mi ci sot– tomcuo, cesso d'essere uomo. Guar– dalo un pò quello che comanda. Co– me si sente grande, come si crede jmportante! C'è poco da dire, è un superuomo, e lo è esattamente nella misura in cui quanti gli obbediscono son diventati subumani. on ti ne- 250 go che il comando sia bello per chi com.anda. Ma perchè dovresti co. mandare proprio tu e non io? Per– chè Tizio e non Caio e Sempronio? O tutti o nessuno. lo dico tutti: al– meno tutti quelli che vogliono. Ed ubbidisca chi vuole; e chi non vuole non ci sia costretto colla forza. Se uno rifiuta di obbedire non è neces– sariamente perchè il tuo comando non sia giusto, come se tu ti arrabbi perchè non ti si ubbidisce non è ne– cessariamente perdtè t'importi quel– lo che comandi. È la tua volontà di comandare ed i I tuo piacere di es. sere ubbidito che vuoi soddisfatti. Pel resto sei pron10 a ragionare, a non far uso della forza. Non t'ho convertito. Ma neppurn tu m'hai convertito. quando mi par• li di archia io leggo.in te l'intcnziQ– nc di {armi schiavo, No, mi sbaglio. Se mi vuoi convertire senza ricorre– re alla forza non è. che 1nj vuoi far schiavo; non seguiteresti a farmi ca– pire colle parole C col sorriso che m.i cousideri una brava persona. Se fai del proselitismo è perchè vuoi che tutte le brave persone si metta– no insieme. E per che cosa? Per comandare, per far stare a dovere quelle che non lo sono. E chi son le brave persone? Domanda oziosa, Le brave persone siamo noi e quelli che la pensano come noi. l\fi fai o– nore, mi proponi il m,io bene, mi vuoi essere amico, ed ecco éhe io incivile ti rispondo: non ei sto. Gli è che per essere brave perso– ne non basta il mettersi insieme e mettersi d'accordo su quelle <·he non lo sono. GIOVANNI BALDELLI

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