Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

GRANDEZZA DI UN INSEGNAMENTO NEL 1943 Danilo Dolci, andò in prigione per la prima volta per. chè si rifiutò di indossare la divisa militare. Si senti dire che egli era un obiettore di coscienza, un'espres• sione che udiva per la prima volta. Oggi egli dice: l'obiezione di co– scienza e l'assenza di analfabet.ismo sono i due test che definis(·ono ci– vile un paese. Uscito di prigione, fini i suoi stu– di di architetto a Milano, ma non poteva pensare a costruire c~se per i ricchi quando i poveri non ne ave– vano od erano male alloggiati. Col. laborò con Don Zeno, il prete che a Fossola di Modena aveva creato una comunità di ragazzi, ractoglien– do tutti quelli che la guerra aveva fuorviato o cQe erano orfani o di– spersi. (Si sa che quell'opera uma– na venne stroncata dall' interveuto delle autorità ecclesiastiche). Poi foce un viaggio in Sicilia e l:1 << durante tre anni lavorò con i con– tadini e li aiutò a costruii-e case >1. Da questo vivere insieme, condivi– dendo fatiche e miseria di tanta gente e dalla lettura di Gandhi e di Capitini, egli capì quello che ormai doveva fare nella sua vita. Danilo Dolci non abbandonò i po. veri della Sicilia, continuò a vivere con loro, per capirli, per aiutarli a prendere coscienza delle loro condi- zioui miserabili ed immettere in lo– ro la volontà di una vita umana. E solo amandoli veramente quel miracolo può avvenire. Di questa sua ricca esperienza u– nrnna egli ne ha fatto materia di tn· lil:/ri: Fa. presto (e bene) perchè .~i muore; Bandit.i a Partinico; Inchie– sta a Palermo (un quarto sta per u– scire nelle edizioni Einaudi). Sono tutte opere di grande valore pcrch~ la denuncia di condizioni cli vila che mettono tanta gente fuori della sto– ria, si accompagna da un'esperien– za vissuta e sofferta dallo stesso au. tore. Nel precedente numero di Volm1,- 1ù1 accennammo, al viaggio che Da– nilo Dolci avéva fatto nei paesi del– l'Europa Occidentale e dell'interes– se che aveva suscitato anche nei no– stri ambienti anarchici (da una cou. versazione avuta con lui ho saputo che ha visto anche i nostri compa– pii inglesi e italiani che vivono in Inghilterra e sono stata contenta rii sentirmi dire: vi sono lra di essi un– mini di valore). Di ritorno da questo viaggio, Da– nilo Dolci, il 26 marzo u. s. ha dato tma conierenza a Genova, alla So– cietà di Cultura, conferenza che ho avuto il piacere di ascoltare e che mi ha dato il modo di capire anco- t- Volont<l, n. 4, aprile 1958, par. ~22. 251

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