Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

la tua l'importante è che ci vada tu, colla tua famiglia o coi tuoi amici. Gli ahri, secondo i casi, ci andran– no se ci sarà posto o ne saranno te. nuti fuori colla forza. Sci partigia– no dell'ordine, nevvero? Ogni uo– mo al suo posto, cd ogni posto il suo uomo. L'anarchia, come lo dice il nome, è assenza d'ogni principio d'ordine; tutti i posti vi si confon– dono; non c'è dentro nè fuori, nè sopra nè sotto. Ecco: la luna anarchica è univer– sale, mentre la tua è particolare. Storicamente, mi dici trionfante, SO· lo il particolare si dà; l'universale è solo nella mente. Ed io di ripic– chio: che v'è di più particolare del. l'individuo? V'è una realtà, chia– mala biologica, chiamala esistenzia– le, che va molto più profondo cbe non la realtà della storia. Questa realtì1 è la mia carne stessa; la sto– ria è i I bastone che afTerro per di– fendermi I e il bastone che nelle m.a• ni cli un altro mi spacca la testa o mi fa andare dove non voglio am1arP. Vedi quindi che non posso, come mi sospettasti tentato di farlo, chia– marti egoista e dire che l'anarchi. smo è la quintessenza deJl'altmismo. No, io sono anarchico perchè ho a cuore mc stesso più di ognl altra co– sa e di ogni altra persona. Si dà il caso, però, che ciò che trovo ama– bile in me lo trovo pure in o~ni al– tro uomo e che,_ se ho degli istiuti e delle asp_irazlOni da soddisfare.'· non mi setitò if dirilto di negare ad', altri la soddisfazfone d'istinti e d'a- 1 spirazioni ,sl;,..i1~d.E questa è ap• punto l' lmivcrsalità dcli' an~rchi– smo: il riconosdlllento in ogni uo. mo degli stessi istinti fondamentali e <l'aspirazioni s :milii.ri , ed i] rifiuto d'ogni ragione storica o trascenden- te per cui si riconoscano a certe per– sone dei diritti che si rifiutano ad altre. Sorridi paziente come si fa con un fanciullo che vede solo un lato d'una questione e crede che gli altri sian ciechi perche, vedendone pur l'altro lato, non danno all'uno quell'esclu– siva importanza ch'egli gli dà. Il la– to della questione che lu credi che io non veda è che l'uomo non è sem- 1>1 icemente uomo, ma è bianco, ne• ro o giallo, debole o forte, intclli. gente o meno, e alla discreziorn·, quando nasce e nei suoi anni forma– tivi, di genitori ricchi o poveri, av– veduti o ignoranti, d' una chiesa, d'una casta, d'una forza politica ma ben determinata, di lilla nazione r d'uno Stato; che non si pnò parlare di diritti dell'uomo o dcli' indivi– duo, di diritti universali, ma solo di diritto di determinate entità ~o– ciali, di diritli sanzionati da una da– l.a società. Il diritto, nù affermi, ~ un fatto storico, bisogna prender~e– lo e mantenerlo, non basta il do. mandarlo o il proclamarlo; per con– quistarlo bisogna essere forti e bi– so~a combattere, pcrchè nessun di– ritto fu mai concesso da una classf' a un'altra senza che a ciò la sos11in– gcsse la forza o il tornaconto. Lascia quindi che ti dica che gli anarchici ammettono questa reahà di fatto, ma non ne sono sod'disfatti. Gli anarchid si rifiutano di' far coin– cidere la nozione. <1.'di'tiuo con quel– la di fotto, di qual~iasi fatto. Jl ra1. 1 I? è <·iò che è 1 ed (1 ~il'ltto è ciò che, deve essere. Cjò che ~eve essere nè· lo decido io nè IO <leddl fo. Siamo tutti e due s~nza_ dir;tG, mentre. io bado ai fatti Tlliei' e (u ai fatti tuoi. o mentre d guardiamo in cagnesco\ pronti l'uno e l'~ltro a fnr uso delta

RkJQdWJsaXNoZXIy