Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

PERCHE' NON SEI ANARCHICO? UNA buonissima ragione è che non ci guadagneresti nulla a di– ventarlo. Anzi, coi tempi che cor– rono, e con quelli che possono eo– praV\'enire, ci perderesti parecchio, fors'anche la vita, Non puoi pren– dere seriamente in considerazione una dottrina che ignora radicalmen– lc alcuni comunissimi motivi del. J'umano agire ed il fatto che gli uo– mini si associano nel nome di un'i– dea per trarne dei vantaggi persona– li tangibili, ancorchè non sempre sicuri. Gli anarchici ti sembrano quindi persone che vivono nella lu– na, che poco sanno degli uomini, e uon ne prendono in conto l'essen– ziale. Forse hai ragione. Ci son degli anan:hiti che vivono in queJla luna ch'è l'anarchia pcrchè questa terra, colla gente che l'abita, non è pro. prio il migliore di tutti i mondi pos– sibili e figurabili. Ma converrai che non hanno tutti i torti; e converrai pure, se ti esamini un pochetto in tutta sincerità, che di tanto in tan– to vai a vivere nella luna anche tu, in una luna tua privata, accessibile di fatto con uua vincita al lotto o al totocalcio, con un im.provviso vira– mento della politica mondiale, con una vittoria definitiva del tuo parti– to, di questa o quella potenza. La differenza fra la luna tua e quel– la degli anarchici è che nella loro c'è posto per tutti quanti e non ci va che chi ci vuol andare, mentre nel- gno di regole obbligatorie nè di ortodossie ideologiche; non fiderebbero aull'azione collettiva, ma piuttosto sull'iniziativa individuale e sulla soli– darietà che può esistere fra amici che si conoscono bene e dei quali nes– suno persegue fini di potenza. li Cristianesimo fece le sue più stupefacenti conquiste quando era di– viso in un gran numero di chiesf' amonome, collegate Ira loro dalla (i co– munione )), senza una gerarchia episcopale ben definita, nè autorità « ecu– menica )) di sinodi o patriarchi. Nel XVITT secolo, i cenacoli di libertini e d'encidopedisti, le piccole « società di atei >> di cui parlano volentieri Ficl– ding e Smollett, le logge massoniche e i « salotti dm·c si conversava » svol– !lero una propaganda irresistibile, mettendo in contatto gli spiriti liberi da un capo all'altro d'Europa. Quegli uomini non avevano alcun bisogno di nn'orgenizzazione centrale che prendesse decisioni e a1>plicasse sanzioni in loro nome. Il loro scopo era di trasformare i modi di pensare i costumi piuttosto che le cose, e perciò la loro opera portò nel mondo un cambia– mento reale. (~tu! dell'art. precedente) ANDREA CAFFJ 243

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