Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

te a questo paternalismo ci si accor– ge trattarsi di un fonomcno transi– torio legato ad una fase della restau. razione capitalista. Esso consiste in– fatti nel vincolare le maestranze a– gli interessi padronali sostituendo l'interesse aziendale e produttivi– stico a quello di classe. I suoi epi. goni lo presentano come (rutto del moderno industrialismo, ma se ben si osserva la sua fortuna è nel dimo– strarsi un rimedio alla combattiviti, proletaria. Guardiamo bene adden– tro a questa generosità o illumini– smo padronale che ha nome pater– nalismo e troveremo la convalida a <1uesta tesi. Guardiamo alla FIAT dov'è in pieno apogeo e ci accorgf'– remo che lo è in funzione antìopcra– ia. Basti pensare che Valletta - il suo nume tutelare - non combatlc la sua battaglia soltanto contro i sin– dacati comunisti, ma la deve com• ballcrc anche contro i massimi azio– llisti che in sede amministrativa in– sorgono contro certe spese stanziatt> per benefici e provvi{lenze ai lavora– tori e si lasciano convincere soltanto dalla dimostrata necessità di sventa. re in tal modo il pericolo di troppo accese lot1e sindacali. Ecco il palcr• nalismo che si giustifica nel suo op– posto; nella lotta di classe. Quando anche l'ultima larva di resistenza prolelaria dovesse svanire, i lavora• tori t·he ~uardano all'illuminismo padronale lo vedrebbero ben preslo rabbuiarsi. Vi sono fatti che suggeriscono f'lra. ni a<·costamenti; quest'ultima scis. sion(' Opf'raia •tvvenuta proprio a To– rino, cit1ì1 sama del parùto comuni– sia nostrano, richiama alla rncntf' la storica scissione da cui ebbe i natali e comparando i due fatti si resta al– libiti nel vedere come da quello 234 slancio rivoluzionario la classe ope– raia sia caduta in sì basso servaggio; e certe similitudini rendono la riflcf'• sione ancor più amara. Come in quei lontani consigli di fabbrica anche oggi si rivendica l'iniziativa diretta nelle aziende contro la burocrazia sindacale, ma certi postulati se si staccano dal principio ideale e dalla situazione storica in cui sono matu– rati perdono senso e possono servi– re alle pili opposte cause. Anche il vangelo ha crealo i roghi della san. ta inquisizione. Se poi si allarga il raffronto alle due grandi scissioni operaie del pre.(ascismo che segua– rono nel sindacalismo rivoluziona– rio e nella terza intcrnaz)onale una rinnovata fede e eombattivili't prole. taria, e alle due scissioni del nostro tempo. quelle dei sindacati gover– nativi del 1948 e quella dei sindaca– ti padronali del 1958 abbian10 il quadro ('ompleto della grandezza e della decadenza del movime11to ope. raio. Le scissioni del passato erano segni di riscossa, lv attuali sono se- 1'.!:lli di S{'Ollfilla; la grandezza appar– tiene a quel passato che i grandi saggi del comunismo attuale defini– scono la preistoria o l'infantilismo del movimento operaio. E' facile per i dirigenti conlcderali additare la causa di quest'ultima scissione - che ha ~iii assunto carattere nazionale - nella prima scissione dei sinda– <·ati governativi; essi si Cermauo al precedente piit immediato e lo fan– no deliberatamente perchè risalendo alle origini dovrebbero condannare se stessi. Chi (u infatti a mettere la organizzazione proletaria sulla falsa. riga del partitismo e frenare e getta– re discredito sull'azione diretta del– le masse? Un esempio simbolico: le maestranze dell'Ospedale di Mom-

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