Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

non si può attribuire maggior valore, pregiudizialmente, al riposo, od ·agli svaghi, od alle attività volte speci• ficamente allo sviluppo ed afferma– zione della personalità: anche qui occorre mettere in campo la situa– zione del singolo, il ventaglio d(":le occasioni che gli si o{{rono, e J'u&o che egli ne fa e potrebbe farne. In margine al convegno di Gau- 1.ing restano a fare due note. Una è che sebbene il tempo libero sia problema che, una volta analizzato a londo, diviene un problema di di– ,·ersa natura - problema dell'istru– zione e dell'educazione dei giovani prima che degli adulti, dei rapporti tra organizzazione ill(lttstriale e or• ganizzazione sociale, tra la fabbrica e In comunità - non va trascurato che esso ha già oggi, hic et nunc, portata tale da meritare a buon di– ritto studi e ricerche forzatamente ristretti ai suoi dati esterni e, come si suol dire, « sovrastrutturali ». In secondo luogo l'opinione diffusa Cbe nel nostro J'acse il problema non è tuttora il modo di come averne ((at• ta eccezione per il Canavese) non do– vrebbe valere ·a scoraggiare detti stu• di e ricerche, poichè lo svHuppo dcli' industria culturale, dei ma.u media, degli liobbies, cospicuo pure da noi, sLa a dimostrare 1>ervia in– diretta che la « liberazione del tem– J>O » è più progredita e tocca un maggior numero di persone di quan– to non sembri in superficie. Lucur-o GALLINO LE MENZOGNEDELSISTEMARAPPRESENTATIVO Tutte le menzogne del sistern:1 rappresen11111ivo 11a11110 nella fin11ioncche un 1,otere ed un:1 camera legislatil•a usciti <la un'elezione popolare debbono auolu1amen1e 011pure pouono rappresentar~ la volontà reale del popolo. Il popolo, in Sviucn, come ovun• que, vuole is1i111ivame111e, ,·uole necessarinmcnte due cose: la 111:1ggiore prosperità poui– bile, con b 11iùgrande libertà di esistcnu, di mo\'imento e d'nzione 11erse stesso: cioè In migliore orgnni1m111ionedei suoi intereui economici e l'nsscnza completa di ogni 1101crepolitiro. di ogni organizzazione 11oli1ica- 11oichè ogni organizzazione J>olitica finisce fa1almc111cnt:lla uegazionc dcli.i sua liberti!, Questo è il fondo di 1u1ti gli i11in1i 1>opolari. Cli is1.in1idi coloro che go,·ernano, tanto di chi fa leggi quanto di chi tsercita il potere esecu1ivo, sono, 11tr la ragione stessa della loro eccezionale 1101izio11e, diamctral– n1c111e01111osti.Qualunque 1inno i loro 1cntimen1i e le loro i111e11zioniclemocr:uichc, cloll'aheuo in cui si iro,·ano non 1>0.ssonoco11sidcr3re la sociclÌI altrimenti che come un nuore considera In sua pu11i1Ja.Mn trn 1u1ore e 1m11illal'ugunglinnzn non pnò esistere. M. 0AKUNIN /,et Our, de /Jer11e e, l'011r1 de S1. Pl:tf.Jbour1 • 1870. NeueJ,Hel lmprime,ri,o G. G11ill11m1~ & rii,. ]30

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