Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

misti marxisLi che osarono (are al– lusioni alla necessità di un risana– mento generale dell'economia foro– no accusati di « revisionismo »; i ragionamenti avanzati da Tamas Na– gy (uu traduttore di :Marx), da G-y– vcrgy Peter (direttore dell' ufficio .centrale di statistica) e da Peter Er– does (direttore dell'Istituto di ricer– che economiche) furono respinti con il pretesto che nei loro propositi di riforme, uou teue,•ano suHiciente– mcnte conto del ruolo superiore del Partito e colpivano la· direzione cen– trale dello Stato socialista; infine· i piìi timidi innovatori furono accu– sati di rimettere in questione le ba• si del marxismo-leninismo l< abban– dottllndosi ciecament.e all'imitazione del disgraziato esempio jugoslavo che, con il pret.esto di un!auto,w– mia operaia, ha creala nell' ecorw– mia socialisw, delle gravi contraddi– zioni)►• (Nepszabad.çag 23 giugno 1957), L'offensiva contro l'arte e la letteratura N elio stesso tempo un'aspra bat– taglia veniva condotta nel campo dell'arte e "della letteratura, contro «la decadenza borghese >> « l 'infe– zione revisionista » ed ahre « devia– zioni malsane». Promesse, minacce, intimidazioni, pressioni economiche e manovre lusingatrici furono con– giuntamente messe in opera in que– sta campagna di recupero di forze, di ritorno al conformismo. All'inizio il regime si era mostra. lo disposto ad ·ammettere un certo grado di liberi~~ nel campo cultura– le; più tardi scatenò un'offensiva generale con uno sforzo violento per )02 spezzare la resistenza che si prolun– gava e per costringere gli intellet– tuali ad un apparente conformismo. Fino ad oggi tutti questi sforzi so– no riusciti vani: la maggioranza de– gli scrittori e degli artisti è rima– sta decisamente ed apertamente spes– so contraria al regime. Tra i mezzi di cui dispongono per conservare qucsl'atteggiamcnto coraggioso, for– se il piil c(ficace è il scrnplice rifiu– to cl i produrre. La pubblicazione bimensile edita dal iPartito, Elet es irodalom, ha di frequct.ne deplorato « il triste silenzio dei nostri scritto– ri >> esigendo nello stesso tempo, a Jliì1 riprese, << un'epurazione rodica– le delle c<tseeditrici, delle compa– gnie tecrtrnli e degli mnbie,ui cine– motogra.fici ». (Elet es irodal.om, 2 aprile e 5 luglio 1957). Ritornando alla carica, il 19 luglio, la stessa ri. vista, esponeva le .seguenti lamen– tele: « Otto mesi sono passati e n.oi ,wn abbiamo ancora vinto sul piano del– la vita letteraria. 1 nostri autori stanno zitti, declinano cortesemente k richieste di opere che il Partito domanda loro n. I teatri sono stati. oggetto di rim– proveri e di avvertimenti per aver prodotto dei drammi che esprime– vano l'angoscia o la nostalgia, invece di mellere su.Ila scena dei temi esal– tanti l'ideologia sovietica e quella delJe (< democrazie popolari ». li 29 maggio, il Magyarorsza.g si lamentava dell'evasione (generai. mente sensibile sulla scena) verso il « passato borghese », e domandava alle autorità di rar conoscere effica– cemente il loro malcontento; tre settimane dopo, cinque direttori di sale erano cacciati dai loro post.i.

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