Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

una nuova classe politica. Ogni clas– se politica è fenomeno inseparabile dal parassitismo economico: questa verità proclamata dal sindacalismo cd acquisita dalla coscienza rivolu– zionaria del proletariato europeo si sarebbe trasmessa alle masse orieu. tali ncll8 comune esperienza se la rivoluzione non si fosse esaurita in un solo paese. Il nuovo partito asce– se al potere non per aver guidato la rivoluzione ma per nerla segui– ta, per aver seguito il moto sponta• neo del popolo nella liquidazione del vecchio regime, nella occupa– zione delle terre e delle fabbriche; fino ad impugnarne Je redini. Come già la rivoluzione francese, anche la rivoluzione russa finì nell'equivoco e se l'uguaglianza dei cittadini si dimostrò una finzione giuridica, Io Stato proletario si dimostrò una fin– zione politica. Tra le rosse bandiere e l'entusiasmo del popolo iJluso di aver conseguito l'unità umana sulle rovine di tutte le barriere sociali, il principio egoista che scinde l'uomo nella società mise ancora le sue ne– faste radici da cui nacque una nuo– va forma di domi.nio e divisione u. mana. Nei rapporti col proletariato internazionale, <1uest.omoto involu– tivo dej;-li eventi russi si può ricono– scere in tre fasi: la fase rivoluzion·a• rin in cui il partito pervaso da slan– cio insurrezionale si aprì ali' intesa con tulle le forze rivoluzionarie e fu il periodo in cui afRuirono in Russia anche delegazioni sindacali– ste ed anarchiche; vi fu poi la fase dell'irrigidimento ideologico in cui l'intesa fu limitata ai partiti auto– rilari ed infine la fase dell'accen– tramento in cui i partili associati furono messi in stato di sudditanza di fronte alla centrale moscovita. Nel proletariato europeo schiantato dalla guerra, l'epilogo autoritario della rivoluzione russa \'alorizzò il socialismo autoritario nella sua par. te estremista che si staccò final– ·mente dalle direzioni riformiste e sul pinno dell'azione ri"oluzionaria liquidò il sindacalismo già smem– l>rato e disperso dalla guerra. Ideal– mente la coscienza rivoluzionaria (u risospinta dalla violenza dei fatti al socialismo scientifico marxista di cui i principi del volontarismo li– berlario erano non già la negazione ma il superamento. Questo arretra. mento su posizioni s1a1olatre e sto– ricamente superate assunse, con lo acutizzarsi dell'accentramen10 poli– tico, carattere assolutista e dogma. tico. Vista in funzione del socialismo e del movimento rivoluzionario in– ternazionale, In società russa usci– ta dalln rivoluzione presenta un a– spetto negativo ccl è vista come causa di una lunga serie di disfatte e inganni ideologici, mn tnle gin• dizio deriva da un'errata prospetti. va e significa ,:tiudicare un fenome– no per quel che non è. Infatti lo S1a10 pianificatore dopo la rivoh1- zione cessò di agire in funzione del soeiali,mo e ubbidi alle proprie ne. cessità di vita e di po1euzn; il fallo che il proletariato internazionale ahbia continuato a guardare ad esso come alla guida verso il socialismo, è un problema cl1e ric;uardn questo proletariato e la decadenza (lei suoi valori ideali in cui è precipitato con la guerra mondiale. In realtà la ri– voluzione fu p.er la Russia la grande occasione storica che la strappò dal• l'inerzia feudale e le pnmise (li va- 93

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