Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

di ismi) è alltiautorita.rismo, <mtistatalismo, antimperialismo. Di fronte al po– tere ,wn vuole, 1x1mfrasalldo una frase nuova diventata celebre, che i cittadi– ni siano costretti a servire lo Stato senza servirsene. Sul piano in.divi.duale è il rifiuto dei dogmi della Cldesa, ma anche delle Ideologie costituite, è il rifiuto di qualsiasi verità unica clre si voglia imporre con la violenza o la so– pmffa::.ione. Arrche detto così. brevemente, mi pare che il nostro anticomuni~mo (fo def,ni::.ione è inesatta, perchè non siamo contro il vero comunismo, ma contro quella contraffa::.ione di esso che il partito bolscevico ha instau· rnto iu Russia e che i p.c. di wtto il mondo difendono) non possa in nes• sun modo, e in nessuna circoswnza confondersi con il generico anticomu– nismo degli Occidentali. Nella realtà della vitt1, accade, qualche volta, che le proteste e le de– mmcie degli anarchici trovino attorno a sè un coro di proteste da parte di govemi, di pt1rtiti che, per dei motivi ben diversi dai nostri, insorgono contro gli errori ed orrori ciel sistema bolscevico. Ma supponiamo che in un piccolo villaggio dove la popolc1::ione è di– vi.sa in ft1::io11i per degli odi i er,~ditari, un mostro uccida u,u, bambitw dopo m;erlct viole11tata. E supP')niamo che l'amico Doria abbia delle simpatie per una delle /a::.ioni e non per le altre. Si asterrebbe, egli., dal cercC1re di meuere l't1ssassirt0, il malato in condizioni cli non commettere altri cri– mini, solo perchè le altre fa::ioni lo /t1mt0? Salvemir1i, con quel suo fine e profondo umorismo che lo distingueva, diceva: « non è dello che chi tace consente, ma la vcrit:", è che chi tace non dice niente ». 1 E non lliuta a 1rovt1re lo verità, non aiutt1 la causa delle, libertà, ,1è nessumi causll, per q1rnr1tosacra e bellll possa essere. G. D. può obiettarmi che io ho scantonalo perchè ho timto in ballo il p.c. russo ccl il govemo dello Swto socialista. Egli diceva, facendolo ben notare, che criticava l' atteggimncnto degli anticoumnisti di sinistra solo nei ri.guardi del p.c. italiano, che, in qucst.o momento, non è un nemico temibile. Sono d'accordo con lui in questa valutazione e molti di noi lo sono pure. Tt1nto è vero che in quesw rivista, da un po' di tempo, no11 ce ne occupi<imo molto, mentre nostro bersaglio è la polit.ica della Chiesa ccl il suo prepotere ncll<t vita iwlùma. Quest.e pagine offrono ww riccll clocwnenia::.ione i.n, tal senso e questo stesso mim.ero si apre con un atto di accusa contro l'i,wodenza del temporale e con1.ro le violazio,ri in fauo di li. bertà cfo. parte delle piii, alte gerarchie ecclesinstiche. Ma se il µ. c. itoliano è, oggi, meno temibile di qualche ,mno /rt, è perchè deve supert1re fo crisi interrm ed il disorientamento clella base sopravve,wti ci seguito ciel rap– porto Krusciov, pcrcllè lw subito una diminuzione dei suoi effettivi (con– Jes:wtc, dallo stesso Togliatti), lw perdul.o int.ellettuali di ualore, e cleve ·vincere la diffiden:ll e l'avuersiofle di gran pltrte del.l'opinione /Jllbblica, 1 G.,~-'NO S, 1.1.YJ: :'IH~-,. Cforicali e Laici, cdi7.. Pnrcnli, Firenze 1957. J)flg. 37. 74

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