Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958

A N T o L o G l A UN' ITALIA GIUSTA E BUONA. 18 giugno 1925 Carissimo, Ricevo la cartolina dei tuoi due ragazzi e i saluti tuoi e di tua moglie. E vi ringrazio tutti assui. Lo scritto di Mario mi ha commosso assai e conserverò la sua carto– lina, la prima che egli mi ha scritto, Cra i ricordi più cari cli questi giorni. Solamente io vorrei che Mario, Gaetano e tua moglie e tutti gli amici non esageraste la gravità e la serietà di questo incidente in cui sono impegnato, non vorrei che i tuoi ragazzi si educassero alla retorica e alla esagerazione, che sono le malattie del nostro paese, malattie antiche, aggravatesi in que– sti ultimi tempi. Parlare, conte si {a nella cartolina, di bufora che imperversa su di me, di martirio, di miseria, confrontandomi con Mazzini, lo crede Mario e credetelo tutti voi, è troppo csagernlo. Mazzini lasciinnolo, certi nomi non si devono mai fare per non umiliare col paragone la nostra piccolezza. E parlare di martirio per <1ualehe setlimana o mese di prigione - andiamo via - è troppo l'idicolo. E di miseria non è il caso di parlare: io troverò sempre da guadagnarmi l.t vita in Italia o all'estero, senza dover mai parlare di miseria. Bisogna che i due tuoi ragazzi, s·e vogliono veramente riuscirmi cari, si educhino a non gonfiare mai le cose, a non vedere mai nulla con l'occhio di bue, a rimanere aderenti all'umile modesta realtà, quale questa èt non come ce la figuriamo, quando siamo presi dall'eccesso della retorica. Par– lare di martirio per alcune settimane di carct:re, vuol dire aver paura del carcere, vuol dir tenersi pronti anche a una vigliaccheria, pur di non a(– frontare quel « martirio ». Se molti italiani fossero meno retorici, sarebbero anche meno vili. Se non esagerassero la grandezza dei pictoli sacrifici altrui, sarebbero meno paurosi dei piccolissimi sacrifici propri. Dunque rintaniamo inlesi: niente sacrifici, niente buiere, niente mi– seria, niente Mazzini. • le11ern al fra1ello, pubblicala in lfe:sisten::a, n. Xl, n, 10, 011obre 1957. 51

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