Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958

sfidando il uoslro militarista nella sua stessa tana. E dalle compagnie di discipline ove ,,enivano sepolti, lanciavano il loro grido di rivolta col quale rispondeva 111 tutte le piaz. ze d'Italia l'urlo possente delle mas– se. tt ••• è ora finalmente di dire che In rivoluzione è qualche cosa di più bello o cli più hmtto, di pili subii. mc o di piì1 orrido della guerra; è ora di dire che rivoluzione significa violenza, insurrezione, distruzione e quindi morti, stroncati, pianto di madri, cli vedove e di orfani. ... Chi sari, che Cari', la rivoluzione se a– vranno educato il popolo ad una scn1imentnlil:1 cristiana che lo {a inorridire e piangere come una fom– miuettn all'idea della violcmrn? Ma la risoluzione è l'apoteosi-massima della violenza ... » Così era scritto nell'articolo di fondo de « Gli &ca– mieiati » (14.ll -1913) e tale era il linguaggio rivoluzionario, mentre il successo lihico aveva gonfiato i petti dei gallonati e delJa borghe!ia. La !Ìtuazionc si faceva es1>losiva nella primavera del 1914. Anche sulle co– lonne dcll'A1Janti! apparivano paro– le roventi: cc È vicino il giorno in cui la penna sarà inutile e intoncrc– Jno, invece, la grande sin.fonia con gli Hrumeuti d'acciaio ». Mentre la sensibili~à rivoluzionaria avvertiva l'imminenza di grandi avvenimenLi, nei circoli militari Ri Lramava un'c. scmplare lezione contro il dilagan• t.c sovvcr!ivismo. Che il fattaccio di Ancona sia stato premeditato in que– sti ambienti ne la fede un particola– re Corse inedito. Nei giorni che pre– cedettero la Cesta del1o Statuto, alla rocca di San Leo la compagnia di disciplina Cu trasferita a Francavi11a Fontana nelle Puglie. Questa im– provvisa decisione del comando mi- 24 litare, dimostra che proprio ad An– cona, punto locale della lotta sov– versiva, esso si preparava a colpire severamente la protesta popolare. Forse essi non pensavano di dar tuo. co alle polveri con le Cucilate di Ancona, nou pensavano che l'animo po1>olare fosse una polveriera cui bastava una piccola scintilla per c– s1>lodcre. E l' esplosiose riecheggiò in tutta Italia, cogliendo di i-orpresa gli stes– si componenti rivoluzionari. Mentre nella proclamata repubblica delle romagne il poJ>olino ormai Tequisi– va banche, ville e granai, tutta la pe– nisola era in tumulto. Ma se in Spa– gna la sorte Cudecisa dalle cannona– te di Montjuich, in Italia fu decisa dal contrordine dei capi riformisti, proprio mentre la situazione poteva essere rovesciata. La critica di que– sto ruoto spontaneo f' nell'cloquen. za dei Catti: se il naturale ripiega– mento dei riformisti fu decisivo, ciò significa che il movimento rivoh1- zionario non era ancora abbastanza Corte ed esteso da poter sopportare da solo le situazioni da esso create. Gli ultimi bagliori dclln settimana rossa si spensero in un cupo orizzon– te denso di nubi cicloniche. Così par– lava di quei giorni jJ futuro messia dello stem1inio imperiale: Adolfo Hitler: ~ li tempo seguente pesò co• me un incubo sugli uomini, infocati eome un clima (ehbrile dei tropici, in modo che il presentimento della calaslrofe incombente diventò quasi aspettazione di essa, 1>eruscire così dalla continua angoscia: volesse il cielo che il destino, che non si pote– va piì1 f-renare, ottenel!se finalmente vin libera! )), ALBE:RTO MORONI

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